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Le regole dell’attrazione - perchè no

Pubblicato il 16 novembre 2002 da Marina Delvecchio


Le regole dell'attrazione - perchè no

Tratto da un romanzo di Bret Easton Ellis del 1987, The Rules of Attraction schiera tre protagonisti principali ma ha il suo centro emotivo in Sean Bateman, annoiata e vampiresca figura di collegiale americano, fratello minore del Patrick Bateman di American Psycho. Se in quest’ultimo il bersaglio di Easton Ellis erano i vizi del capitalismo nascosti sotto la patina dorata di Wall Street, in The Rules of Attraction la stessa satira si trasferisce sul Camden College e sui suoi studenti. Rispetto alla critica graffiante del romanzo la trasposizione di Avary è una college story tutto sommato avvincente ma che non riesce ad andare oltre la superficie. Sequenze all’indietro, vistosi movimenti di macchina e una vigorosa colonna sonora divertono ma senza guadagnare davvero la nostra attenzione, fanno superficialmente appello ai nostri sensi senza stimolare minimamente le nostre riflessioni. Niente di più di un’ammirevole coreografia costruita sul vuoto: come nell’esteso prologo, in cui sequenze che vanno avanti e indietro legano le vicende che presentano i tre protagonisti. In effetti Avary se la cava bene nelle scene virtuosistiche: il già citato prologo e sicuramente le rocambolesche riprese che illustrano il resoconto di Victor sul suo viaggio sex&drugs in Europa. Le difficoltà si fanno sentire nelle scene più drammatiche che Avary non domina del tutto scadendo in un grottesco piuttosto maldestro (vedi la sequenza in cui un amico di Paul si produce in una volgare performance in un ristorante davanti a sua madre e alla madre di Paul). Persino una scena di suicidio ci fa ribrezzo ma rimane distante: con la scusa del nichilismo (Nessuno conosce mai qualcun’ altro) Avary si limita ad un esercizio di stile in cui tutto quello che succede non ha nessun peso, anche quando parla di vita e di morte.

[novembre 2002]

regia: Roger Avary sceneggiatura: Roger Avary dal romanzo di Bret Easton Ellis fotografia: Robert Brinkmann montaggio: Sharon Rutter musica: Tomandandy scenografia: Sharon Seymour costumi: Louise Frogley interpreti: James Van Der Beek, Ian Somerhalder, Shannyn Sossamon, Jessica Biel, Kip Pardue, Thomas Ian Nicholas, Kate Bosworth, Fred Savage, Eric Stolz, Faye Dunaway produzione: Greg Shapiro per Kingsgate origine: USA 2002 distribuzione: Eagle Pictures durata: 110’ web info: sito italiano

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