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Like Father, Like Son

Pubblicato il 19 maggio 2013 da Antonio Valerio Spera

VOTO:

Like Father, Like Son

La bellezza dei sentimenti va in scena nel nuovo film del giapponese Kore-Eda Hirokazu. Presentato in concorso a Cannes 66, Like Father, Like Son ha il potere di commuovere con semplicità. Una semplicità espressa sia nella messa in scena, che rifugge totalmente l’eleganza e la perfezione formale solita del cinema asiatico, che nella struttura narrativa, lineare ed equilibrata.
Kore-eda sembra non voler assolutamente distogliere lo spettatore dai contenuti della sua opera, dalle emozioni tirate in campo, dai suoi personaggi, dalla loro controversa e drammatica storia, e così si limita –si fa per dire – a raccontare, con lo spirito del narratore che non vuole intromettere filtri tra la realtà che lascia scorrere sullo schermo e lo sguardo dello spettatore. Così quest’ultimo si trova totalmente immedesimato nella situazione, spinto inevitabilmente a comprendere i dilemmi, i conflitti interiori, le difficoltà emotive dei personaggi.

La storia è quella di due famiglie apparentemente all’opposto, una dell’alta borghesia, con un appartamento lussuoso, una bella macchina, una vita a cui non manca nulla basata sul lavoro e su una rigida educazione, l’altra semplice, con una casa semplice ma accogliente, una bottega come ufficio, che scoprono dopo sei anni di aver cresciuto l’una il figlio dell’altra dopo che sono stati scambiati nella clinica in cui lo stesso giorno li misero alla luce. Allora iniziano a conoscersi, a far stringere amicizia ai due bambini, a confrontarsi per decidere quale soluzione prendere: riprendersi ognuno il figlio naturale o proseguire la propria vita con il figlio accudito dalla nascita?

Kore-Eda ci fa riflettere con tenerezza, malinconia e anche con un pizzico d’ironia, mettendo in conflitto la ragione del cuore con la ragione del “sangue”. Nonostante l’argomento delicato, il film presenta un tono lieve e sale gradualmente nello spettatore, si insinua piano piano nei meandri delle emozioni e offre al pubblico la possibilità di riscoprire l’amore per la vita. Sta proprio in questa delicatezza la forza della pellicola, nella sua capacità di non emettere sentenze, di non consegnare discorsi moraleggianti, di non proporsi prepotentemente come una lezione esistenziale ma solamente come esperienza di condivisione di dolori ed insicurezze, come stimolo per pensare ai propri errori, alle rinunce mai fatte, alla fortuna di poter amare e di essere amati.

Accolto da applausi scroscianti, da pubblico e addetti ai lavori, Like Father, Like Son si candida fortemente ad entrare nel Palmarès finale di Cannes 66.


CAST & CREDITS

(Soshite Chichi Ni Narukore-Eda) Regia, sceneggiatura, montaggio: Kore-Eda Hirokazu; fotografia: Takimoto Mikiya; suono: Tsurumaki Yutaka; interpreti: Masaharu Fukuyama, Michiko Ono, Yoko Maki, Lily Franky; produzione: Fuji Television Network, Amuse Inc., Gag Corporation; origine: Giappone; durata: 120’.


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