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Love Is All You Need

Pubblicato il 20 dicembre 2012 da Giovanna Branca
VOTO:


Love Is All You Need

Forse il pensiero di Susanne Bier è andato almeno un po’ a Billy Wilder e al suo Cos’è successo tra mio padre e tua madre? nel realizzare Love Is All You Need. Non siamo a Ischia, ma a Sorrento, ma in fondo si tratta di una storia d’amore che nasce in Italia tra le spiagge del napoletano, tra un burbero d’uomo d’affari e una solare parrucchiera agli antipodi della seriosità di lui. L’omaggio wilderiano, se c’è, qui finisce, perchè i due – Philip (Pierce Brosnan) e Ida (Trine Dyrholm) - non si trovano in Italia a recuperare delle salme ma a celebrare il matrimonio dei figli. Ida è appena uscita dalla chemioterapia per un tumore al seno e da un’inaspettata separazione dal marito fedifrago; Philip ha perso la moglie tanti anni prima e il suo cuore sembra essere inaccessibile ormai per sempre. I presupposti sono quelli della più classica delle commedie romantiche, quale in effetti Love Is All You Need è sotto tutti gli aspetti. Sul filone tradizionale viene innestata un’eco di modernità attraverso la tematica omosessuale (non si può svelare riguardo a chi), ma per il resto la commedia si svolge secondo il più consueto dei canovacci: tra antagoniste (la cognata di Philip, Benedikte) quasi streghe cattive e la favola di cenerentola e il principe azzurro. Susanne Bier è perfettamente a suo agio con questo genere, con cui si confronta con semplicità, senza aspirazioni trascendentali, con lo scopo evidente di far divertire e niente più.
L’esperimento è riuscito e la regista danese mette a segno una commedia di qualità, supportata da ottimi attori, tra cui un Pierce Brosnan, pur nella sua bellezza sfavillante, ormai svincolato dal suo passato di ammaliante 007 e completamente a suo agio nel ruolo di uomo di mezza età, con un po’ di pancia, che si occupa del commercio su larga scala di frutta e verdura invece che di salvare il mondo.
Altra nota positiva del film è l’assenza di stereotipi sull’italianità: da nessuna parte sbucano pizze, mandolini, spaghetti o gesticolanti latin lover, e anche la scelta molto scontata delle musiche è consona all’affresco della storia piuttosto che all’evocazione di luoghi comuni.


CAST & CREDITS

( Den skaldede frisør) Regia: Susanne Bier; sceneggiatura: Anders Thomas Jensen, Susanne Bier; fotografia: Morten Søberg; montaggio: Pernille Bech Christensen, Morten Egholm; musica: Johan Söderquist; scenografia: Peter Grant; interpreti: Pierce Brosnan, Trine Dyrholm, Sebastian Jessen, Molly Blixt Egelind; produzione: Zentropa ; distribuzione: Teodora Film; origine: Danimarca, Svezia; durata: 112’.


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