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Maga Martina 2 – Viaggio in India

Pubblicato il 21 ottobre 2011 da Annalaura Imperiali
VOTO:


Maga Martina 2 – Viaggio in India

Si dice che i capelli rossi si addicono ad un carattere sospettoso.

Questo modo di dire calza perfettamente alla giovanissima Martina della quale seguiamo i passi fin nella lontana India.

Sì, perché la piccola maga buona, protagonista della serie letteraria per l’infanzia ad opera di Knister (pseudonimo “spumeggiante” di uno scrittore tedesco), si trova ad affrontare una nuova entusiasmante avventura a Mandolan, luogo immaginario disperso nei meandri di un Rajasthan esotico e tenebroso. Con l’aiuto dell’immancabile Ettore, piccolo drago alato dalle mille paure, di Musa, indiano tanto giovane quanto coraggioso e determinato, e di Surulunda, maga ormai in pensione che ha ceduto il passo a Martina, quest’ultima si teletrasporta magicamente nel lontano Oriente per salvare un vecchio re giusto, imprigionato da due malfattori, il quale deve tornare sul trono che gli spetta di diritto e che respinge ogni altro pretendente infingardo.

Martina è, appunto, sospettosa; e poi ancora curiosa, imprevedibile, furba, attenta, impavida e allo stesso tempo ingenua, fragile, piccola, sola come ognuno è di fronte alle grandi missioni della vita. Il suo compito sembra sovrastarla e invece lei è pronta a dimostrare che tutto si piega di fronte alla tenacia di chi lotta per il bene.

Al di là delle colorite scenografie, delle sagge inquadrature dall’alto che mettono in evidenza, accanto al plot narrativo, la bellezza dei luoghi, degli sguardi, della cultura e delle abitudini tradizionali del popolo indiano, quello che è presente in Maga Martina 2 – Viaggio in India è la lungimiranza di chi, lavorando dietro la macchina da presa, ha reso a livello cinematografico la complessità dell’avventura infantile. Essere bambini non vuol dire semplicemente attraversare l’età fisiologica della crescita, ma viverla imparando dai grandi e mostrando loro come l’essere piccoli di statura non cammina parallelamente con l’essere piccoli di cuore.

Attraverso uno stile classico e un genere rinomato come quello dei film d’avventura per giovani e giovanissimi, si coglie in quest’espressione settoriale del cinema tedesco un’apertura da parte dell’Occidente “conquistatore” verso l’Oriente “conquistato”, un ribaltamento dei due ruoli e delle due parti, un riassortimento dei due poli così lontani, apparentemente, sul pianeta Terra e infine un loro progressivo incontro alla luce di quei “problemi di contatto” che sono completamente estranei alla spontaneità dell’infanzia.

Cosa c’è di meglio? Solo il trasformare la teoria in pratica, imparando proprio dagli ultimi (venuti), la bellezza della commistione, della compenetrazione, dell’unione antirazzista di universi oggettivamente concentrici e soggettivamente distinti che ancora non sanno di parlare la stessa koinè diàlectos delle emozioni umane.


CAST & CREDITS

(Hexe Lilli: Die Reise nach Mandolan) Regia: Harald Sicheritz; soggetto e sceneggiatura: Bettine von Borries, Achim Von Borries; fotografia: Thomas Kienast; montaggio: Alexander Dittner; musica: Ian Honeyman; interpreti: Alina Freund (Martina), Cosma Shiva Hagen (Suki, voce originale), Pilar Bardem (Surulunda), Tanay Chheda (Musa), Anja Kling (madre di Martina), Michael Mendl (Nandi), Pegah Ferydoni (Leila), Lars Rudolph (Kellner), Jürgen Tarrach (Guliman), Alina Freund (Lilli); produzione: Blue Eyes Fiction, Trixter Productions, Buena Vista International Film Production (Germany); distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia; origine: Australia, Germania, Spagna 2011; durata: 90’; web info: www.disney.it/magamartina


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