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MAGIC PICTURES, UN MERCATO CHE FA PAURA - ROMA-CASA DEL CINEMA, 27 FEBBRAIO 2006

Pubblicato il 2 marzo 2006 da Matteo Botrugno


MAGIC PICTURES, UN MERCATO CHE FA PAURA - ROMA-CASA DEL CINEMA, 27 FEBBRAIO 2006

La presentazione del film horror Inside si presenta come una grande festa. Giornalisti, artisti emergenti, produttori, amici e parenti, a centinaia affollano la Casa del Cinema, per saperne di più della neonata Magic Pictures e dei primi progetti portati avanti dalle giovanissime produttrici Emiliana De Blasio e Erica Monello.
Le due ragazze sembrano in gamba e ben motivate nel far valere le loro ragioni: parlano di imprenditoria femminile e della difficile situazione del cinema italiano, puntando il dito sulla validità del cinema horror, da loro considerato il genere della ’rinascita’. Numerosi gli interventi volti a confermare questa teoria. L’On. Rosa Rinaldi, assessore alle politiche giovanili e alla formazione professionale, punta il dito contro la finanziaria del governo che taglia il 40% dei fondi destinati allo spettacolo, e la carenza di coraggio nello stanziare fondi per giovani produttori emergenti che portano avanti un progetto serio. Michele Sorice, direttore del CRISC, imposta il suo intervento sulla fruizione del cinema horror e sulla sua vendibilità, argomento su cui insiste anche la managing director di Propaganda G.E.M. Italia, Marina Marzotto, che nel sostenere la negligenza dei governi passati per quanto riguarda i finanziamenti destinati al cinema, forse dimentica che i tagli effettuati con l’ultima finanziaria danno il colpo di grazia alla nostra cinematografia che, oltre a non decollare, cede sotto l’inesorabile avanzare delle televisioni private (ci riferiamo a Madiaset e al suo proprietario ovviamente).
Marco Cacioppo, redattore di Nocturno, cita i grandi maestri italiani dell’horror, legati ormai ad un passato molto remoto e parla dell’importanza di ricominciare a esportare nel mondo questo genere cinematografico; anche Loris Curci, responsabile della linea horror di Minerva Pictures, espone la potenziale vendibilità dei film horror, cogliendo tra l’altro l’occasione di mostrare i trailer del buon Road to L. e di Hell Fever (che fa sorridere alcuni dei presenti per via degli effetti visivi che ricordano molto alcune scelte stilistico-economiche di Bava e Fulci).
Seguiamo quindi due ore di interventi e attendiamo con ansia il trailer di Inside, il vero e proprio evento della serata, quando apprendiamo dalla De Blasio che... il film non c’è! Il trailer infatti non è stato preparato con l’utilizzo di immagini dell’opera, che sarà diretta da Ciro De Caro, ma girato a parte, come se si trattasse di un cortometraggio di presentazione. E’ estremamente complesso trarre un bilancio da una visione così limitata. Basti considerare però che anche se non mostra niente di diverso rispetto agli horror orientali e statunitensi degli ultimi anni, sia nella forma che nel contenuto, il film si presenta comunque come un lavoro destinato al probabile successo:un buon cast (Conie Bismuto, Lidia Vitale, Ivan Castiglione e Omero Antonutti), idee vincenti e frutto di una meditata elaborazione delle tematiche horror da The ring in poi, e un team agguerrito e deciso a portare il progetto fino in fondo: tutto questo sembra essere un ottimo punto di partenza per Inside.
La serata (chiusa dal divertente mokumentary di De Caro, Howard Pennington and the secret of the happy people) ci è apparsa come un’esplicita richiesta di supporto e, soprattutto di finanziamenti. Mettere in moto una macchina del genere per un film di cui è in dubbio non solo la distribuzione, ma anche la stessa produzione, francamente ci è parso un po’ troppo simile ad un lavaggio del cervello, più che a una pubblicità (si pensi che è già in preparazione l’advergame ispirato alla pellicola). Auguriamo comunque alle due giovani produttrici di veder realizzato il film per cui stanno dando l’anima, che probabilmente non sarà il punto di partenza della rinascita del cinema italiano, ma, ci auspichiamo, un prodotto valido e sicuramente vendibile. In bocca al lupo.


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