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Mangia prega ama

Pubblicato il 22 settembre 2010 da Giovanna Branca


Mangia prega ama

Cosa fa una scrittrice newyorchese di successo quando entra in crisi esistenziale? Ovviamente lascia il marito e la casa diligentemente arredata per scoprire se stessa in un viaggio di un anno tra l’Italia ( per mangiare), l’India (per meditare) e Bali (ancora meditare e magari trovare il vero amore).
Mangia prega ama di Ryan Murphy, tratto dal romanzo autobiografico di Elizabeth Gilbert, così descritto potrebbe anche essere frainteso per una di quelle commedie sentimentali in cui Julia Roberts fino a qualche anno la faceva da padrona. In realtà Elizabeth - il suo personaggio in questo film – attraversa un serio(so) percorso di formazione che lascia ben poco spazio al divertimento del pubblico. Afflitta in modo a dir poco lancinante dalla sua incapacità di ritrovarsi nel ruolo di moglie, Elizabeth arriva perfino a farsi massacrare dalle zanzare in India per trovare il suo equilibrio e giungere alla rivelazione che dio è dentro ognuno di noi. Ma la poca originalità della trama non è il difetto principale di questo film. Il vero problema è che Murphy si fa prendere la mano talmente tanto dalla supposta profondità delle esperienze cui l’eroina va incontro che arriva a infliggere al pubblico ben 2 ore e 20 di riflessioni esistenziali talmente scontate da risultare a tratti comiche. Senza mai minimamente considerare che non è poi così difficile ritrovare se stessi in una casa di ultralusso sulla spiaggia balinese. La caratterizzazione di ogni singolo personaggio è macchiettistica: dalla protagonista/donna moderna che fugge l’amore, al suo guru balinese (una versione più sedentaria del maestro Miyaghi di “Karate Kid”), passando per il texano conosciuto in India che cerca di perdonarsi di aver trascurato la famiglia perché era un alcolista.
L’incursione a Roma di Julia Roberts potrebbe suscitare qualche malumore negli spettatori italiani. La concentrazione di clichè è talmente fitta che si farebbe fatica a enumerarli. Su tutti svetta il consiglio dato alla protagonista di rilassarsi e vivere la vita come noi italiani, a cui piace “non fare niente”. Si sa che poi nel nostro paese tutto cade a pezzi ed è dura trovare gli agi della modernità: tanto che l’affittuaria popolaresca di Elizabeth le consiglia di bollire l’acqua e gettarsela nella vasca da bagno per supplire all’assenza di uno scaldabagno. E ancora: le due cavalli in Italia non sono un vezzoso oggetto vintage, ma il mezzo con cui si spostano abitualmente i nativi, specie per andare con gruppi di amici a trovare le loro mamme retrograde (che inorridiscono all’idea che una ragazza sia divorziata e sola) in casolari di campagna.
Per fortuna poi Julia Roberts a Bali incontra Javier Bardem, scopre che per essere equilibrati bisogna amare e perdere l’equilibrio ed entrambi si avviano felici in barca verso il sol dell’avvenire.


CAST & CREDITS

(Eat Pray Love)) Regia: Ryan Murphy; Sceneggiatura : Ryan Murphy, Jennifer Salt; fotografia: Robert Richardson; montaggio: Bradley Buecker; musica: Dario Marianelli ; interpreti: Julia Roberts, Javier Bardem, Billy Crudup, James Franco, Richard Jenkins, Viola Davis ; distribuzione: Columbia Pictures ; origine: Stati Uniti; durata: 140‘.


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