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Moni Ovadia in Senza confini

Pubblicato il 21 novembre 2011 da Serena Lietti


Moni Ovadia in Senza confini

È la musica rom la vera protagonista dello spettacolo di Moni Ovadia. Proprio come gli ebrei, anche gli zingari sono un popolo che ha vissuto e vive al di là di una statalità definita, mantenendo una propria identità. Cultura e tradizioni stringono indissolubilmente tra loro i componenti di questa "nazione altra" che, camminando per tutta Europa, diviene al contempo "universale". L’arte rom ha influenzato molte delle più alte espressioni dei popoli con cui è stata in contatto, lasciando una parte di sé in ogni luogo in cui è passata.
Ritmi vorticosi e travolgenti raccontano i virtuosismi di un popolo che va al di là dei pregiudizi più bassi e comuni. Di fronte a noi, note e parole si intrecciano perfettamente e rendono omaggio alla diversità come valore: aver voglia di conoscere gli altri e imparare da loro, uscendo dai soliti stereotipi, è una delle molle fondamentali per il progresso della civiltà e della cultura.
Mai come nella musica rom si sente vibrare l’animo umano, si percepiscono tutte le sue contorsioni e si intuisce la libertà e l’intensità con cui questo popolo affronta la vita. Mentalmente e concretamente liberi da vincoli materiali, dal consumismo, dalle superficialità indotte, dalle burocrazie stantie, gli zingari restano ancorati a un’esistenza umana e profonda.
Un solo grande monito vibra nell’aria dall’inizio alla fine: allontanarsi dall’intolleranza e dall’ottusità per restare aperti verso ciò che di più alto e peculiare ogni cultura ha da offrire.


(Senza confini. Ebrei e zingari) Regia: Moni Ovadia; produzione: Promo Music Corvino Meda Editore in coproduzione con Casa Editrice Alba; clarinetto: Paolo Rocca; tromba: Massimo Marcer; violino: Ion Stanescu; fisarmonica: Albert Florian Mihai; cymbalon: Marian Serban; contrabbasso: Marin Tanasache; suono: Mauro Pagiaro; interprete: Moni Ovadia; teatro e date spettacolo: Teatro Elfo Puccini di Milano dal 15 al 27 novembre.


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