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Mr. Nobody - Venezia 66 - Concorso

Pubblicato il 12 settembre 2009 da Nicola Lazzerotti


Mr. Nobody - Venezia 66 - Concorso

Raramente come in questa edizione del festival di Venezia c’era stato, verso i film presenti alla rassegna, tanta relatività di giudizio da parte dei critici e dei giornalisti presenti. Mr.Nobody di Jaco Van Dormel (L’ottavo giorno) non costituisce eccezione. C’è, infatti, chi grida allo scandalo e chi al capolavoro. La verità, probabilmente, sta nel mezzo, anche se riteniamo che il film sia una di quelle pellicole che maturi con il tempo.

Assolutamente difficile raccontare il film. Tentandoci, potremmo affermare che si narrano le vicende di Nemo Nobody (Jared Leto), l’ultimo uomo mortale sulla Terra, e delle sue tante possibili vite.

Il film appare molto più semplice e comprensibile, ad una visione attenta, di quanto non possa sembrare in un primo momento. Il senso ultimo della pellicola è da ricercare nella sua capacità di articolare suggestioni e sensazioni in grado di fare leva sulla percezione emotiva di chi osserva . Ed è forse per questo che, dovendo formulare una critica, si sviluppano facilmente giudizi assoluti, sia in termini positivi che negativi. Numerose sono le citazioni di altri autori (lampante quella dell’ultimo Wong Kar Wai), elemento questo colto come giudizio negativo dai detrattori del film. Ma è altrettanto vero che Jaco Van Dormel ha comunque saputo dare alla sua pellicola dei tratti e dei momenti molto personali. Struggente diventa la sequenza in cui Nemo aiuta il padre a lavarsi o il momento in cui Nemo e Anna, da adolescenti, si sfiorano le spalle in riva ad un lago o, ancora, quando Nemo rincorre la madre alla stazione, scena centrale del film. In tutte queste circostanze l’autore usa il contatto fisico per mostrare e raccontare l’amore come se questo fosse l’unico modo per sancirlo e ratificarlo. Tali rappresentazioni mostrano indiscutibilmente le grandi doti registiche dell’autore belga.
Per quel che riguarda il senso della pellicola, invece, questa si inserisce nel filone di film in cui sono rappresentate le infinite possibilità e soprattutto scelte che un individuo può operare nella sua vita. Ci riferiamo a opere come Sliding Doors e Lola corre, anche se in questi a fare leva nelle vite delle protagoniste erano le circostanze e gli eventi che le circondavano. Al contrario di Mr.Nobody in cui a cambiare il corso degli eventi sono proprio le scelte personali del protagonista.
Ad accompagnare le immagini una grandissima colonna sonora, che in alcuni momenti diventa strumento di citazione, come l’utilizzo di Where is my Mind dei Pixies. Musica che fa ricordare immediatamente Fight Club e la battuta pronunciata da Edward Norton a Jared Leto, in cui asserisce di voler distruggere quel bellissimo viso, viso onnipresente in Mr.Nobody.
Grandissimo è il lavoro sugli attori, tutti in forma, e perfettamente calati nella rispettive parti. Oltre ai protagonisti va fatto un plauso ai giovani interpreti che portano in scena i personaggi da ragazzi, tutti molto bravi e decisivi. Lasciamo a questo punto il giudizio finale sulla pellicola al singolo spettatore, unico giudice ‘onesto’ per questa tipologia di film, che nel bene e nel male dovrebbe essere, a nostro avviso, visto.


CAST & CREDITS

(Id.); Regia: Jaco Van Dormel; sceneggiatura: Jaco Van Dormel; fotografia: Christophe Beaucarne; montaggio: Matyas Veress e Susan Shipto; musica: Pierre van Dormael; interpreti: Jared Leto (Nemo Nobody), Diane Kruger (Anna), Rhys Ifans (Il padre), Juno Temple (Anna - 16), Sarah Polley (Elise); produzione: Somebody Production; distribuzione: Wild Bunch; origine: Francia, Canada, belgio e Germania, 2009; durata: 138’


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