X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Mrs Virginia Woolf e...Mrs Dalloway

Pubblicato il 31 marzo 2015 da Monia Manzo


Mrs Virginia Woolf e...Mrs Dalloway

Omaggio all’opera di una delle scrittrici più significative del ’900, lo spettacolo diretto da Riccardo Cavallo Mrs Woolf e...Mrs Dalloway, si presenta come una sovrapposizione ben congeniata di una porzione della biografia della vita della scrittrice con uno dei suoi romanzi più celebri. L’autore del testo teatrale, grande successo del 2012 e ritornato in scena sempre al Teatro Stanze Segrete di Roma, ha disegnato perfettamente i due riusciti personaggi della governante di casa Woolf e di una sua giovane domestica, che è alla ricerca spasmodica, ma un po’ troppo autonoma per i tempi, di una vita di coppia, con delle modalità che ricordano molto i personaggi di un’altra grande scrittrice, ovvero Jane Austen. Su di un tavolino da cucina si sciorinano così tutte le faccende domestiche delle due donne, le frustrazioni e i sogni. Le loro voci che bisbigliano sono interrotte dalla voce della Signora Woolf che dal piano di sopra si lamenta, mentre è a letto a riposare poiché malata... Un male secondo la governante dovuto all’assenza di una cara amica già da giorni. È da questo momento in poi che si comincia a fare riferimento all’altra faccia della storia.

Le due donne trovano uno scritto della Signora Woolf proprio su quello stesso piano dove prima si stavano sbucciando delle pere, e quale modo migliore per sapere di più sulla stramba vita della scrittrice che leggere in anteprima un suo libro? Inizia così una voyeuristica lettura di parte del romanzo Mr and Mrs Dalloway. Sono i forti elementi biografici del romanzo a permettere una naturale interconnessione delle due storie, è infatti noto come nel personaggio della Dalloway la Woolf avesse trasposto parte della visione di femminista ante-litteram, la sua vita emancipata, le forti emozioni vissute attraverso una bisessualità e dei sentimenti piuttosto turbolenti. La lettura del romanzo è concentrata tutta sulla giornata di Mrs Dalloway, donna dell’upper class londinese, sposata con un parlamentare conservatore, che in passato aveva preferito ad un uomo di cui sicuramente era innamorata, per una questione meramente opportunistica. La sua scelta era stata ragionata e consapevole delle rinunce, ma il tenore di vita a cui era abituata era prioritario anche sull’amore.
Riccardo Cavallo ha una grande responsabilità nell’avere messo in scena uno dei capolavori della letteratura del 900’, in cui Virginia Woolf aveva investito molte delle sue idee sul sociale e l’animo umano. Nell’adattamento teatrale che ne ha fatto il nostro regista, è stato omessa la storia di Septimus, reduce di guerra malato di depressione e poi suicidatosi. La Woolf lo aveva utilizzato nel suo romanzo per esprimere la disapprovazione delle modalità con cui la medicina curava le malattie mentali e la depressione, di cui soffriva anche lei.
Sfilano numerosi gli attori che interpretano i personaggi del capolavoro inglese, con studiata disinvoltura, ma stretti in uno spazio occlusivo per farli esprimere al meglio delle loro possibilità. Non è stato un lavoro di poco conto cercare di racchiudere in uno spettacolo teatrale un materiale letterario tanto complesso e sofisticato, e in alcuni passaggi si sente così un appesantirsi della parola, che concentrata tutta in un ambiente, sembra risuonare in eccesso rispetto alla diluita distribuzione che ne fa il romanzo. Nel complesso però lo spettacolo rende tutte le sfumature psicologiche che sono presenti in Mrs Dalloway e ci riporta in un momento in cui la letteratura si mescolava con la psicanalisi; non a caso "the stream of consciousness" rappresenta il reale flusso del pensiero, che spesso non viene espresso per via di codici sociali e comportamentali esistenti come accadeva nella upper class londinese, che viveva di apparenze e basava la propria vita su codici rigidissimi.
Il flusso di coscienza sdogana il libero pensiero, e di conseguenza anche la parola, che si invera attraverso la scrittura letteraria della Woolf. Riccardo Cavallo ha cercato di percorrere un iter narrativo e di espressione che fosse parallelo e compatibile con il mondo teatrale: sicuramente il suo esperimento ha avuto ottimi risultati, l’unico neo è una continua sfilata di personaggi che seppur affascinanti risultano difficili per lo spettatore da collocare subito nella storia.


( Mrs Virginia Woolf e… Mrs Dalloway) Regia: Riccardo Cavallo; drammaturgia: da Virginia Woolf; voce Virginia Woolf: Ilaria Stagni ; aiuto regia: Mario Schittzer; costumi: Claudia Balboni; interpreti: (Claudia Balboni), (Nicola D’Eramo), (Martino Duane), (Cristina Noci), (Cristina Noci), (Elisa Pavolini), (Daniela Tosco); Luci: Luigi Patriarca; sartoria: Bice Minori; scenotecnica: Alessandro Bocchino.


Enregistrer au format PDF