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Musami, o Vate, alle Colonne del Vizio

Pubblicato il 23 maggio 2015 da Sarah Mataloni


Musami, o Vate, alle Colonne del Vizio

Dal 19 al 24 maggio la suggestiva cornice del teatro dei Documenti, ospita Musami, o vate , alle colonne del vizio scritto e diretto dalla regista Mariaelena Masetti Zannini.
Lo spettacolo è un anarchico e rivoluzionario viaggio nei rapporti d’amore che hanno costellato la vita del poeta: un coro al femminile capace di sorprendere, poiché ogni donna rappresenta un frammento dell’anima dannunziana.
La madre del poeta (il cui ruolo è affidato a Kyrham), Eleonora Duse (una misteriosa statua velata), la marchesa Luisa casati Stampa( interpretata dalla stessa regista), la marchesa Alessandra di Rudinì Carlotti,(Glenda Canino) Amelie Mazoyer (Emanuela Bolco), la Bella Otero, (Priscilla Micol Marino) Dora (Lucia Rossi) Ida Rubinstein (Gabriella Giuditta Sin Infelise), Jean Cocteau (Marco Fioramanti) Andrea Sperelli (Gianluca Valori) e D’Annunzio (Giuseppe Talarico), mostrano, attraverso un percorso fatto di simboli e intuizioni, la parte più misteriosa e mistica del poeta.
Il teatro dei Documenti è la cornice perfetta per uno spettacolo capace di osare: le “muse”, sensuali, accattivanti e “devote”, sbucano da ogni angolo dello spazio; in parte si raccontano, si svelano attraverso frammenti e si coglie, poco a poco, il loro rapporto intimo con il poeta.
Le donne del vate, appaiono infatti, come un “veicolo di trascendenza” rappresentando al tempo stesso istinto, intimità, carne e contatto con il divino.
L’idea che ne viene fuori è una sorta di flusso di coscienza continuo, senza pudore, senza limiti, ma senza accenni di volgarità.
L’immagine del poeta è senza filtri, originale, interiore: c’è la connessione con la Madre-terra, la rappresentazione degli istinti primordiali che sono sensuali, senza essere mai eccessivi.
Intimità ed erotismo sembrano far parte della naturale propensione del poeta, che attinge dalla Natura dei rapporti umani per trarne fonte d’ispirazione.
Non c’è una storia vera e propria che “trionfa” ma un filo intimo che si percepisce e viene costruito, progressivamente, con la scena e con la percezione dei personaggi che lentamente prendono vita.
Le immagini ricreate hanno tra di loro una connessione istintiva: lo spettatore viene rapito dall’atmosfera che il dettaglio dei costumi e la scenografia sono capaci di restituire.
L’insieme è un coinvolgente quadro artistico, capace di catallizzare l’attenzione senza mai stancare lo spettatore: un momento di particolare suggestione è la realizzazione della pittura live ad opera di Marco Fioramanti su una tela trasparente, che trasmette l’idea della donna come “frammento” di un’opera d’arte.
La capacità di immedesimazione degli attori, riesce a coinvolgere e a rendere partecipi di un clima surreale, magico e a tratti inquietante.
La bellezza e l’originalità di “Musami o Vate alle colonne del vizio” è l’esplorazione di territori misteriosi e poco conosciuti del mondo del poeta: è una regia e una messinscena che osa e sa farlo con gusto, estro artistico e consapevole anarchia scenica.


(Musami, o Vate, alle Colonne del Vizio); Regia: Maria Elena Masetti Zannini; autore:Maria Elena Masetti Zannini; scene: Marco Fioramanti; interpreti: Marco Fioramanti, Gabriella Giuditta Sin Infelise, Giuseppe Talarico, Gianluca Vicari, Kyrahm, Emanuela Bolco, Glenda Canino, Priscilla Micol Marino, Lucia Rossi, Maria Elena Masetti Zannini, Martina Leporello; teatro e date spettacolo: Teatro Dei Documenti, dal 19 al 24 maggio 2015


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