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Niente paura

Pubblicato il 17 settembre 2010 da Donato Guida


Niente paura

Non è impresa semplice restituire visivamente uno spaccato degli ultimi trent’anni della storia d’Italia, specialmente se il linguaggio utilizzato è quello del documentario e soprattutto se si vuole mettere a paragone le diverse generazioni o, nello specifico, se si vuol far capire cosa è cambiato e cosa no, cosa è migliorato e, soprattutto, cosa va peggiorando di giorno in giorno. Piergiorgio Gay, con il suo film Niente paura, sembra invece riuscire nel migliore dei modi a offrire allo spettatore italiano la visione della storia del suo Paese, grazie anche a un narratore di eccezione, quel Luciano Ligabue dalla cui canzone prende spunto il titolo.
Nel cercare di tracciare le linee di una popolazione “che è stata” e di una popolazione “che è”, l’atipico documentario di Gay risponde ad un interrogativo molto importante: cosa siamo diventati e cosa stiamo continuando a diventare?

Il popolo, quello che secondo la Costituzione detiene la sovranità, ormai è diventato semplicemente "il pubblico" che, ritenendo vere le parole di Paolo Rossi, “è un tifoso, non molto preparato come tutti i tifosi, soprattutto sui problemi che lo riguardano; un tifoso che ormai vota da causa, applaude, si indigna e va a dormire”. Un popolo quindi che, dato l’allontanamento dei partiti politici e della verità giornalistica, non può fare altro che divenire tale e ricercare questa verità ad un concerto rock; un concerto, magari, dello stesso Ligabue, cantautore che, durante le sue esibizioni, lascia scorrere sui maxischermi i primi 12 diritti costituzionali, così da far reagire la gente, allontanando l’apatia.
Tramite nuove interviste (da Paolo Rossi a Fabio Volo, da Margherita Hack a Beppino Englaro, fino a Don Luigi Ciotti), spezzoni di vecchie interviste (da Enzo Biagi a Roberto Saviano) e con Ligabue a narrare l’Italia che era e l’Italia che è, Piergiorgio Gay pone l’accento sul principale problema esistente oggi: l’allontanamento dalla presa di coscienza del proprio Paese; un allontanamento dato, appunto, dall’apatia dei partiti politici, dai paradossi della Chiesa, dalla violenza perpetuata verso gli stranieri - in un’ipotetica lista i cui punti negativi sembrano essere davvero molti, troppi!
Poche cose sembrano essere cambiate da allora e, nemmeno a dirlo, solo le positive; l’appartenenza politica, ad esempio, molto più forte 30 anni fa, e quasi del tutto inesistente oggi. Mentre invece, le negative, sembrano resistere e rafforzarsi: se, come dice il costituzionalista Stefano Rodotà, durante gli anni ’70, molti locali del Nord Italia vietavano l’ingresso “ai cani e ai calabresi”, oggi, in egual misura, la maggior parte del nostro Bel Paese sembra attualizzare la medesima “regola”, semplicemente cambiando i destinatari, ovvero gli immigrati. Il fatto poi che l’informazione non aiuta a dirigere la verità dei fatti, degli accadimenti, verso il popolo/pubblico, sicuramente non aiuta.
Per fortuna resistono ancora documentari del genere, come questo di Piergiorgio Gay, che aiuta il pubblico (che, per poco più di 80 minuti, sembra ridiventare popolo) a “vederci chiaro”, non disdegnando lunghe sequenze commoventi per quel che riguarda eventi passati che rivivono nelle immagini di repertorio e nelle parole dei intervistati.
E allora il titolo è un vero e proprio invito a tutti: niente paura perché nulla è concluso finché si continua a lottare, a ritrovare un’unità nazionale (poco importa se solamente per la vittoria di un mondiale di calcio), e finché ci si mette in moto per la ricerca della “verità vera”, quella che esce fuori dal coro - e, ancora una volta, poco importa se ad informarci non è più il giornalista, ma un rocker emiliano.


CAST & CREDITS

(Niente paura) Regia: Piergiorgio Gay; sceneggiatura: Piergiorgio Gay, Piergiorgio Paterlini; fotografia: Marco Sgorbati; montaggio: Carlotta Cristiani; musiche: Luciano Ligabue; interpreti: Luciano Ligabue, Giovanni Soldini, Stefano Rodotà, Carlo Verdone, Paolo Rossi, Margherita Hack, Fabio Volo, Beppino Englaro, Umberto Veronesi, Javier Zanetti, Don Luigi Ciotti, Sabina Rossa, Luciana Castellina, Annalisa Casartelli, Giulia Ranzani, Daisy Spoldi, Luca Morabito, Gemmi Sufali, Giuliana Valentino, Roberta Maggio; produzione: Lumiére & Co.; distribuzione: BIM; origine: Italia, 2010; durata: 85’.


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