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Django unchained già non piace a Spike Lee

Pubblicato il 26 dicembre 2012 da Alessandro Izzi


Django unchained già non piace a Spike Lee

Di Django Unchained Spike Lee può, al massimo aver letto la sceneggiatura. Più probabilmente gli sono capitate tra le mani due o tre pagine di soggetto. Poca roba, insomma, ma tanto gli è bastato per farsi un’idea molto precisa su quello che il film dovrebbe contenere. E quest’idea non gli piace affatto.
A non piacergli sono, probabillmente, le numerose sequenze di violenza nei confronti degli schiavi, associate, come già avveniva, anche se in misura e in un contesto, forse, diversi in Bastardi senza gloria, a momenti leggeri e comici.
In un’intervista con la rivista Vibe Magazine, Spike Lee ha rilasciato una dichiarazione che non lascia dubbi circa le sue future intenzioni: Lui Django unchained non andrà proprio a vederlo. Il motivo è presto detto: “Tutto quello che dirò in proposito è che è irrispettoso nei confronti dei miei antenati. Ma questo è il mio pensiero personale…non parlo per nessun altro“.
Django Unchained, che ritrova il Christoph Waltz di Bastardi senza gloria affiancato da Leonardo Di Caprio si appresta ad aprire nuove polemiche sul rapporto che le pellicole di Tarantino hanno col doloroso mondo della Storia con la esse maiuscola.
Anche in questo caso, al centro della polemica è l’eccessiva libertà da parte di Tarantino di costruire un’opera di finzione il cui sfondo resta, però, legato a momenti cupi e dolorosi del nostro passato più o meno recente.
“La schiavitù in America non è uno spaghetti western di Sergio Leone. E’ stato un olocausto. I miei antenati sono schiavi. Rubati dall’Africa. Renderò loro onore“, ha scritto, infine, Spike Lee sulla sua pagina Twitter.
La polemica è lungi dal potersi dire esaurita.


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