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Oltre i confini del male - Insidious 2

Pubblicato il 10 ottobre 2013 da Alessandro Boni
VOTO:


Oltre i confini del male - Insidious 2

Prosegue la tumultuosa cavalcata di James Wan nelle sconfinate praterie dell’horror. Il regista malese, ma naturalizzato australiano, può essere oramai considerato come un vero specialista del genere, nel quale riesce ad esprimere appieno la sua innata capacità di giocare con le atmosfere e di evocare suggestioni. Nel suo percorso cinematografico, iniziato nel 2004 con Saw – L’enigmista, Wan ha peraltro evidenziato una costante crescita nella personalità creativa, con la concomitante acquisizione di una precisa maturità stilistica, che ha trovato la sua espressione più compiuta nel recente L’evocazione - The Conjuring. Con Oltre i confini del male – Insidious 2, tuttavia, la sua curva qualitativa sempre ascendente sembra mostrare una prima interruzione di tendenza, andandosi ad arenare nelle insidiose secche del “già visto”; la conclamata abilità del regista di rielaborare con originalità e freschezza i più classici stereotipi dell’horror, infatti, non è stavolta sufficiente a rimediare ad una sceneggiatura piuttosto piatta, che non alimenta la giusta tensione e che si limita a riproporre situazioni scontate, che non sorprendono e che irritano, a tratti, per la loro implausibilità.

Nel primo Insidious, il trasferimento dei coniugi Lambert in una nuova casa si era rivelato decisamente poco fortunato: un’accidentale caduta aveva infatti generato in Dalton, uno dei tre figli della coppia, uno strano stato comatoso. L’inizio di fenomeni inspiegabili aveva poi spinto la famiglia a cambiare ancora dimora, per poi scoprire che era proprio Dalton stesso a fungere da polo attrattivo per le entità maligne, provenienti da un’oscura realtà parallela: l’Altrove. In questo secondo film, emerge poi una verità ancor più inquietante: il collegamento dei Lambert con quel mondo tenebroso sembra infatti affondare le sue radici in un oscuro segreto familiare. Sarà papà Josh, stavolta, a dover trovare, dentro di sé e nel suo passato, la chiave giusta per poter sfuggire dalle grinfie delle creature demoniache, lasciando peraltro la porta aperta ad un ulteriore sequel …

James Wan dimostra di saper dare il meglio di sé quando può lavorare su quelle situazioni in cui la creazione della suspense si fonda sul mistero, sull’attesa, sull’inspiegabile; in questi casi, il regista riesce ad essere estremamente efficace nel generare tensione, in virtù di una tecnica basata su dosati - quasi “furtivi” - movimenti di camera, su piani sequenza che insinuano brivido e suggestioni, su un uso dell’illuminazione teso a massimizzare l’ambiguità dei chiaroscuri, su inquadrature sempre funzionali alla creazione di atmosfere inquietanti. Le fasi in cui invece Wan sembra meno convincente, come già nel primo Insidious, sono quelle in cui cade il velo del mistero ed in cui il terrore promana dalla effettiva raffigurazione degli orrori del mondo demoniaco; allora la messa in scena diviene scontata e poco caratterizzata ed il film, nel suo complesso, si banalizza e diventa poco coinvolgente. Il problema è che stavolta, in Oltre i confini del male – Insidious 2, il regista ha ben poche occasioni di poter lavorare compiutamente sul senso di mistero e si trova piuttosto a dover inseguire lo script nelle sue svolte improbabili e nella sua traballante logica.

L’indubbio talento cinematografico di Wan si traduce in vero e proprio tocco magico se si valuta l’esito dei suoi film al botteghino, soprattutto se rapportato al budget di produzione: per Insidious, 1,5 milioni di dollari di investimento ne hanno generati quasi 100 di incassi mondiali e, ancora meglio, i 20 milioni di L’evocazione ne hanno fruttati oltre 300 nelle sale. Anche Insidious 2 sembra peraltro avviato verso grandi risultati, giacché finora – con una distribuzione avvenuta praticamente solo negli Usa e nel Regno Unito – ai 5 milioni di budget hanno fatto fronte quasi 90 milioni di incassi. Il pubblico mostra quindi di apprezzare molto il lavoro di Wan, magari senza sottilizzare troppo, come per l’ultima sua pellicola, sulla carenza di idee e sulla scarsa originalità.
Nel suo complesso, Oltre i confini del male – Insidious 2 non è un film di mediocre fattura anche se, trattandosi di un’opera di James Wan, l’asticella delle aspettative tende a posizionarsi sempre più in alto; il fatto è che, in quest’occasione, il regista dispensa brividi e sussulti ma fallisce nell’obiettivo primario di sorprendere ed avvincere.


CAST & CREDITS

(Insidious: Chapter 2) Regia: James Wan; sceneggiatura: James Wan, Leigh Wannell; fotografia: John R. Leonetti; montaggio: Kirk M. Morri; musica: Joseph Bishara; scenografia: Jennifer Spence; interpreti: Patrick Wilson (Josh), Rose Byrne (Renai), Lin Shaye (Elise Rainier), Barbara Hershey (Lorraine); produzione: Blumhouse Productions, Entertainment One, FilmDistrict, IM Global, Room 101; distribuzione: Warner Bros. Italia; origine: Usa; durata: 106’.


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