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Otto

Pubblicato il 16 maggio 2016 da Monia Manzo


Otto

Liberamente da Orlando di Virginia Wolf, Otto con la regia di un energico Antonio Serrano e con l’adattamento drammaturgico di Roberta Calandra, si dimostra essere uno di quei gioiellini teatrali, che fanno bene non solo al cuore ma sopratutto alla vista di un pubblico bisognoso di emozioni che non siano suscitate in modo stucchevole o banale.

Il cast, composto da 4 attori, è all’altezza della profondità e dell’estetica della scrittura, basata su ben strutturati dialoghi intrisi di filosofia, poesia, arte, ma soprattutto amore, inteso nell’accezione più universale del termine.
Quattro coppie, potenzialmente le stesse anime, si rincorrono nel tempo dando vita ad un cerchio di amori e reincarnazioni senza limiti e distinzione di orientamento sessuale: si parte dalla Rivoluzione Francese, per poi passare nell’Inghilterra vittoriana, nei lager nazisti e concludere nell’epoca attuale, quella dei media, attraverso una coppia proprio dello spettacolo, lei una regista più che trentenne lui un giovanissimo attore.
Come non pensare alla dolcezza che si vuole evocare nel ricongiungersi di amori incatenati e spezzati, giungendo al presente proprio attraverso una coppia emblematica della grande difficoltà di amarsi oggi, diversa rispetto a quelle del passato connesse a periodi altisonante, ma basata sugli stessi nobili sentimenti e contrasti tra anime, che avevano dovuto scegliere il modo più consono per sopravvivere, rinunciando spesso all’amore, inconciliabile con le regole della società del loro tempo.
In un girotondo di quattro incantevoli storie, le passioni del cuore svaniscono come fantasmi per poi rinascere sotto forme di vita diverse ma tutte legate dallo stesso fil rouge, evocato da un enorme letto sulla scena, dove confessioni, segreti sfidano il tempo e lo spazio, superando la morte e la caducità dei corpi. Perché non poter credere che la nostra vita non sia che uno dei tanti momenti in cui vivere l’amore?

In un teatro delizioso ma dagli spazi limitati Antonio Serrano è in grado di creare dei veri e propri mondi paralleli, grazie ad una regia equilibrata e meticolosa.
Otto può essere definito una delle sorprese più gradite della stagione 2015-2016 del teatro della capitale.


OTTO: di Roberta Calandra, per la regia di Antonio Serrano. Interpreti: Stefania Barca, Caterina Gramaglia, Franco Mirabella, Nicolas Zappa. Teatro dei Conciatori dal 3 al 15 maggio 2016


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