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Passion

Pubblicato il 7 settembre 2012 da Luca Lardieri

VOTO:

Passion

È quasi doloroso dover scrivere del ritorno alla regia di un maestro come Brian De Palma a cinque anni di distanza dal bellissimo Redacted e dover constatare che Passion è un film sciatto e inconsistente. Debole da più punti di vista, ciò che doveva essere un divertissement pieno di citazioni hitchcockiane (tanto care al regista di Omicidio a luci rosse), pathos e tecnica sopraffina, in realtà non è altro che una copia sbiadita e spesso anche involontariamente parodistica di grandi successi come Vestito per uccidere e Omicidio in diretta che l’hanno reso un autore pietra miliare della storia del cinema.
La cosa che più sconcerta è l’uso di movimenti di macchina piuttosto goffi e una fotografia televisiva (tanto da ricordare alcuni soft porno dei primi anni Ottanta) e stilisticamente imbarazzante (davvero un pessimo lavoro quello del direttore della fotografia José Luis Alcaine) che non riescono a coprire i buchi di una sceneggiatura piuttosto fragile e scontata, in cui i "colpi di scena" sono telefonati e degni di un giallo di quart’ordine. Le ossessioni del regista italoamericano ci sono tutte: soggettive estenuanti, piani sequenza lunghissimi, split screen (il peggiore della sua storia), clustrofobiche scelte di luoghi angusti come ascensori o agorafobici come parcheggi sotterranei, musiche ossessionanti e onnipresenti.
Lo spessore dei personaggi è inesistente facendo risultare vane le ottime performance di Noomi Rapace e Rachel McAdams che nei panni della talentuosa pubblicitaria vessata e ingannata dal proprio capo la prima e del manager in carriera odiosa e priva di scrupoli la seconda riescono a tenere insieme quel poco di salvabile che c’è del film.
Non c’è alcun guizzo capace di rendere il film originale in qualche modo, nè un dichiarato intento di realizzare un prodotto polemicamente trash. Tutto il discorso sullo sguardo tanto caro al suo cinema, sul voyerismo, sulla facilità di intromettersi nella privacy delle persone attraverso smartphone e apparati digitali quali tablet (il film sembra un mega spot della apple) e portatili non regge e fa rimpiangere le sue opere precedenti in cui era riuscito ad essere un precursore dei possibili problemi che avrebbero potuto portare nella nostra società programmi televisivi stile grande fratello e siti internet come Youtube. Inutile aggiungere che tutto il battage pubblicitario sui vari baci saffici che vengono scambiati all’interno del film tra le tre attrici non sono altro che un grosso specchio per le allodole che vuole attirare gli spettatori a caccia di storie scomode e torbide. L’erotismo in questo film è totalmente assente e i tanto attesi baci sono privi di qualunque tipo di passione.
Un grosso, enorme pasticcio Passion che ha l’unico pregio di far ben sperare per il prossimo film di de Palma, noto per essere un regista capace di alternare grossi flop a capolavori immensi. Torna presto, Brian!


CAST & CREDITS

(id.); Regia e sceneggiatura: Brian DePalma; fotografia: José Luis Alcaine; montaggio: François Gédigier; musiche: Pino Donaggio; interpreti: Rachel McAdams, Noomi Rapace, Paul Anderson; produzione: Integral Film, SBS Productions; origine:USA/Francia/Germania; durata: 100;


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