X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Passione

Pubblicato il 21 ottobre 2010 da Salvatore Salviano Miceli


Passione

John Turturro continua nel suo personale giro d’Italia e dopo Prove per una tragedia siciliana realizza Passione, a metà tra omaggio e ritratto di Napoli ma soprattutto della sua straordinaria vitalità musicale.
Si deve allo stretto rapporto con Francesco Rosi, conosciuto durante la lavorazione de La tregua, la scoperta del capoluogo campano da parte di un attore straordinario che sta diventando un regista più che apprezzabile. Turturro appare poco nel film. Si limita ad introdurre il viaggio musicale che sta per avere inizio spendendo parole su Napoli tanto azzeccate quanto sincere ed a qualche breve ma divertente intermezzo. Così come già accaduto per la Sicilia della pellicola precedente, non è difficile sentire quanto la città, il suo tessuto urbano, la sua storia fatta di lustri passati e miserie contemporanee siano penetrati nell’immaginario dell’autore.
Le parole usate per descrivere Napoli e l’essere napoletano riflettono il suo gusto della ricerca, la sua sconfinata curiosità ed anche un buon grado di consapevolezza. Per il resto il racconto nasce e si snoda attraverso l’esecuzione in vere e proprie “sceneggiate” dei pezzi classici del repertorio partenopeo. Da Carmela a Maruzzella passando per Malafemmina e Tammurriata Nera ed arrivando a Napul’è, splendido affresco di Pino Daniele che accompagna, guida e sottolinea le immagini conclusive del film.
Oltre le voci di grandi interpreti di ieri e di oggi, tra repertorio ed inedito, sullo schermo passano i volti e la recitazione di icone moderne della canzone napoletana, da Beppe Barra alla Piccola Orchesta Avion Travel, e ancora Massimo Ranieri, Lina Sastri e la simpatica incursione di Fiorello.
L’intuizione di Turturro sta nel rifiutare l’idea di semplice documentario preferendo dare vita alle melodie attraverso veri e proprio happening. Ogni canzone diviene un piccolo film nel film. Tasselli eterogenei di un unico intimo racconto che fanno sì che la promessa iniziale del regista, quella di farci uscire dalla sala in preda ad un desiderio irrefrenabile di canticchiare quei motivetti noti ma dimenticati, venga mantenuta.
Non esistono cliché in Passione. Per una volta la città che il mondo ha conosciuto negli ultimi anni solo per immondizia e malavita diviene un enorme teatro all’aperto. Non per questo Turturro omette o nasconde qualcosa. Dal film, infatti, Napoli esce fuori in tutta la sua complessità e varietà. Semplicemente il regista sceglie una via differente, originale e per nulla noiosa.


CAST & CREDITS

(Passione) Regia: John Turturro; soggetto e sceneggiatura: John Turturro, Federico Vacalebre;; fotografia: Marco Ponti; montaggio: Simona Paggi; costumi: Alessandra Gaudioso; Suono in presa diretta: Antonio Barba; origine: Usa - Italia; produzione: Skydancers, Squeezed Heart Production; distribuzione: Cinecittà Luce; durata: 103’


Enregistrer au format PDF