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Perez.

Pubblicato il 2 ottobre 2014 da Agostino Devastato
VOTO:


Perez.

La cartolina di Napoli. Il Vesuvio sullo sfondo e il golfo immobile e scontroso, ma alla cartolina presto si sostituisce l’ampio scenario del Centro Direzionale, un cuore industriale, residenziale e metallico, un quartiere alieno rispetto al resto della città, incompleto come molte cose a Napoli. La macchina da presa di Edoardo De Angelis, alla sua opera seconda, si insinua in questo piccolo “universo”, mostrandoci le ampie vetrate dei palazzi, il tribunale e un uomo alle prese con una corsetta scaccia fantasmi di prima mattina. È Demetrio Perez (Luca Zingaretti), avvocato d’ufficio, “un passacarte” come si definisce, un uomo solo e triste. Perez vive con sua figlia (l’esordiente Simona Tabasco), innamorata di un giovane camorrista (Marco D’Amore), che per lui sarebbe disposta ad umiliare e rinnegare suo padre. Perez soffre e non reagisce, non è artefice del suo destino, è fermo nella sua palude. Dietro la solitudine e la sofferenza di Perez si cela un profondo amore paterno, che lo porterà a muoversi, a scegliere di combattere la sua lotta in difesa di sua figlia, che definisce “tecnicamente e spiritualmente tutta la mia vita”.

Dopo l’esordio del 2011 con Mozzarella Stories, Edoardo De Angelis dimostra di essere maturato. Propone un cinema di alta fattura tecnica, e un racconto ben articolato e profondo, con dei personaggi forti e allo stesso tempo ben sfumati. Lontano dalle esuberanze visionarie (e un po’ confusionarie) che avevano caratterizzato il suo primo lavoro, con Perez. De Angelis asciuga il suo cinema, lo rende essenziale e minimale, ma si lascia andare sporadicamente, e fa bene, a tonalità più colorate nei dialoghi e nelle azioni dei personaggi, barlumi di esuberanza e di ironia nera che smarcano Perez. dalla semplice e riduttiva definizione di film di genere noir.

Con un sapiente uso del mezzo cinematografico e degli strumenti del genere, Perez. racconta una storia privata ma universale, regionale ma con un linguaggio e un’ambizione internazionale, segno che nonostante tutte le difficoltà, il cinema italiano è in forte crescita, le idee vengono raccontate con coraggio e competenza, e sicuramente De Angelis fa parte di una schiera di giovani autori che hanno qualcosa da dire, e sanno come farlo.


CAST & CREDITS

(Perez.); Regia: Edoardo De Angelis; sceneggiatura: Edoardo De Angelis, Filippo Gravino; fotografia:Ferran Paredes; montaggio: Chiara Griziotti;musica: Riccardo Ceres interpreti: Luca Zingaretti, Marco D’Amore, Simona Tabasco; produzione: O’ Groove; distribuzione: Medusa; origine:Italia, 2014; durata: 94’


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