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Peter Pan

Pubblicato il 15 gennaio 2015 da Sarah Mataloni


Peter Pan

Il sei gennaio al Teatro Vascello, è andato in scena Peter Pan, originale adattamento della nota fiaba di J. M. Barrie.
Lo spettacolo, prodotto dalla TSI La Fabbrica dell’attore, scritto da Maurizio Lombardi, mira non solo a stupire i bambini, attraverso l’utilizzo di coreografie eseguite dal vivo e l’introduzione di effetti scenografici particolarmente efficaci, ma cerca di coinvolgere un pubblico più adulto, contestualizzando la fiaba con riferimenti attuali e tentando di non intaccarne la magia, l’incanto del racconto.
L’esperimento - abbastanza azzardato - realizzato dalla Compagnia dei giovani del Teatro Vascello riesce parzialmente: il Peter Pan scritto da Lombardi risulta fresco, originale e mai noioso, si avvale della bravura e della competenza di una compagnia di attori molto preparati e perfettamente nei “ruoli” ma il lavoro, nell’insieme, non è esente da sbavature.
L’intreccio (soprattutto l’inizio e la parte finale della storia) rimane fedele alla versione originale, e complessivamente la tematica dell’eterno bambino destinato a non crescere, rimane salva (grazie alla recitazione fresca e spontanea dei giovani attori), ma i continui riferimenti all’attualità e le punte di satira, suonano a volte o inopportuni in uno spettacolo nato per incantare bambini.
Il continuo utilizzo di battute, situazioni paradossali e comiche, vivaci giochi di parole, divertono il pubblico (più adulto) ma a tratti spezzano la magia: lo spettatore, catapultato dentro la fiaba e nel mondo dell’isola che non c’è, si ritrova a sorridere perché, ad esempio, Trilly e Wendi, scattano un “selfie” con il divertentissimo Spugna.
Questo crea nel pubblico un momentaneo distaccamento dall’incanto per ritrovarsi, in un attimo, riavvolto nei sistemi attuali. L’idea della modernizzazione è buona e alcuni passaggi sono realmente esilaranti; tuttavia, in più punti, i tratti farseschi sono eccessivamente prolungati e il tono un pò sopra le righe (come nel caso della cena “sognata” da Peter Pan e la sua banda da Remo a Testaccio).
Lo spettacolo risulta, quindi, una fiaba tradizionale, a tratti contaminata dalla realtà, e mostra al pubblico due chiavi di lettura che a volte convivono armonicamente, e a volte stridono.
L’aspetto divertente, giocoso e infantile della rappresentazione (sostenuto dalle interpretazioni, dai costumi vivaci e colorati e dalle scenografie) si intreccia con una visione più disincantata e realista del mondo: il messaggio che viene percepito, è la ricerca della “magia” a prescindere dal contesto (e forse è questo l’obiettivo dell’attualizzazione).
Lo spettatore, uscendo e rientrando nelle suggestioni della fiaba, viene stimolato a ricercare il proprio angolo “di poesia”, all’interno di situazioni pratiche in cui i sogni vengono banditi per lasciare spazio a realtà di disincanto o di amara accettazione.


Peter Pan; Regia: Maurizio Lombardi; interpreti: Valentina Bonci, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino, Jacopo Sorbini, Maya Vassallo; canzoni: Claudio Corona;scene e costumi: Clelia Catalano


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