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Picnic a Hanging Rock

Pubblicato il 17 giugno 2020 da Sarah Mataloni


Picnic a Hanging Rock

Un mistero senza soluzione connotato da un’atmosfera progressivamente sempre più inquietante e al centro della scena la maestosità e al tempo stesso la crudeltà della natura, che finisce per "inghiottire" le ragazze scomparse in un vortice senza possibilità di scampo.
Nel giorno di San Valentino, durante un’apparentemente sereno pic nic ai piedi della maestosa Hanging rock, quattro ragazze del collegio Appleyard (14 febbraio 1900) ottengono il permesso di guardare la monumentale formazione rocciosa più da vicino e non faranno più ritorno.
Tratto dal romanzo di Joan Lindsay, Pic Nic a Hanging Rock mette in scena lo spettacolo sublime della natura, entità primordiale affascinante tanto da non poterle resistere ma fatale.
Una strana atmosfera di silenzio circonda l’ascesa delle ragazze: poche parole, gesti accennati, focus puntato sui loro sguardi, che diventano, mano a mano, sempre più pieni del desiderio di scoperta.
C’è la tensione verso l’esplorazione e l’ignoto, che viene affrontato lasciandosi alle spalle e a valle tutto ciò che è rigido, austero, prestabilito in regole e corsetti troppo stretti per il loro desiderio di sapere.
L’eterea e delicata Miranda (bella come un dipinto di Botticelli) procede sicura, e sembra rappresentare un medium tra il mistero insondabile della natura e l’umana fragilità, tanto da guidare le altre ragazze nel processo di elevazione materiale e spirituale che sembrano compiere.
Tra le ragazze regna un tacito accordo e lentamente, con l’ascesa, cominciano a "spogliarsi" di oggetti inutili e pesanti.
il viaggio iniziatico delle protagoniste è una liberazione necessaria e inevitabile che comporta conseguenze che i loro sguardi sicuri e mai sazi di conoscenza sembrano voler accettare.
Non c’è compromesso, ma lucida accettazione dell’inevitabile.
Solo una ragazza, Edith, farà ritorno, forse troppo legata alle regole e alla materialità, forse ancora non pronta ad affrontare le conseguenze di una fusione e di una comunione piena con la natura.
La scomparsa delle ragazze, darà il via a un processo senza interruzione che finirà per coinvolgere, a più riprese gli altri personaggi, sopratutto le altre protagoniste femminili.
Sara, inseparabile amica di Miranda con il destino dipinto negli occhi, non sopporterà la scomparsa della sua compagna e si sentirà persa senza di lei, tanto da non tollerare più l’esistenza stessa.
Mrs Appleyard, apparentemente rigida, fissa e poco incline ai sentimentalismi, non riuscirà a superare l’accaduto e le sue conseguenze.
Pic nic a Hanging Rock, è un’opera corale quasi interamente al femminile, e gli unici personaggi maschili presenti, sembrano fare da "contorno", sono spettatori dell’accaduto e dell’inevitabile ma sembrano non partecipare pienamente, anche quando tentano la difficile impresa di ritrovare le ragazze.
E’ come se la natura stessa permettesse loro di arrivare fino a un certo punto, e di non poter oltrepassare il limite dell’ignoto.
Nell’opera di Peter Weir l’atmosfera onirica diventa sostanza, la colonna sonora prepara e accompagna l’inevitabile: il pomeriggio di San Valentino dipinto da Weir sembra immobile, come un quadro, intoccabile e quasi "perfetto", ma contiene in se già tutte le caratteristiche della tragedia, che si svolge naturalmente, senza drammi o strappi
Pic nic a Hanging Rock è un quadro in eterna sospensione: l’enigma senza soluzione sembra avvolgere nella nebbia tutti i protagonisti superstiti e il carattere onirico e il potere evocativo delle immagini esplodono di una forza interiore incontenibile, proprio come il mistero stesso della natura.


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