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Prince of persia: le sabbie del tempo

Pubblicato il 20 maggio 2010 da Nicola Lazzerotti


Prince of persia: le sabbie del tempo

Come ogni primavera che si rispetti viene alla luce l’ultimo film nato in casa Bruckheimer. I film prodotti da Jerry Bruckheimer, sono infatti da ritenersi più ‘figli’ suoi, che dei vari registi o sceneggiatori che vi hanno lavorato, anche quando questi hanno una pesante personalità stilistica. L’utilizzo di una fotografia sempre molto calda, una narrazione molto immediata e una certa dose di ironia: sono questi dei marchi così chiari ed evidenti da far riconoscere immediatamente una produzione Bruckheimer. Questo vale naturalmente anche per l’ultimo Prince of Persia: Le sabbie del tempo.

Dastan (Jake Gyllenhaal), è il figlio adottivo del re di Persia, dopo aver guidato la conquista della città-tempio della principessa Tamina (Gemma Arterton), viene ingiustamente accusato dell’assassinio del padre. In seguito ad una rocambolesca fuga con la principessa metterà a punto un piano per scoprire il vero assassinio del padre e riabilitare il suo nome.

Tratto dell’omonimo gioco per computer nei primi anni novanta e per console oggi (motivo per il quale i distributori hanno fatto la cortesia di lasciare metà titolo in originale), il film riesce in maniera matura a distaccarsene ottimamente. Pur mantenendo dei tratti fondativi nel personaggio protagonista, originari del videogioco, l’opera cinematografica riesce comunque a trovare una sua dignità, un suo merito, una sua certa originalità. Questo è dovuto a più ragioni: una scrittura più concentrata e attenta, avulsa dalla story-line del videogioco e un intento produttivo (e qui che Bruckheimer mostra le sue note abilità) più vicino all’intrattenimento classico. E’ come se si fosse voluto scegliere la via dello spunto narrativo, anziché la mera traslazione del prodotto originario sul grande schermo. Al contrario di operazioni effettuate nel passato e spesso dagli esiti scadenti come: Hitman l’assassino e Max Payne (paradossalmente nella versione videogame più vicini ad una confezione cinematografica) in cui la scelta di accostare in maniera così significativa il prodotto all’opera da cui è derivata è stata una decisione definitiva per gli esiti degli stessi film. Del gioco rimangono comunque alcuni elementi come il potere del magico pugnale e soprattutto le scene d’azione girate con le dinamiche del parkour e del free running, quindi salti da un tetto all’altro al limite del credibile. Doveroso un riconoscimento al protagonista, Jake Gyllenhaal, per il modo in cui ha plasmato il proprio corpo rendendolo maggiormente aderente al personaggio. Una trasformazione fisica stupefacente se la si rapporta al personaggio di Donnie Darko interpretato dallo stesso attore appena una decina di anni fa. E contestualmente alla fisicità il protagonista sa ‘tirare fuori’ un’interpretazione all’altezza della sua fama. Brava è anche la Arterton altrettanto irriconoscibile e incredibilmente più affascinante delle sue solite apparizioni. A tutto questo va aggiunta una buona regia di maniera del solitamente abile Newell, capace di far rendere al massimo tutto il cast e confezionare un prodotto di puro divertimento.
Questo Prince of Persia è dunque un onesto ‘baraccone’ dei divertimenti, un film senza infamia e senza lode, devoto alla sacra dottrina bruckheimeriana dell’intrattenimento con stile, farcito qua e là di elementi di analisi sociale (sta a voi trovarli!), buoni per instaurare un dubbio nell’animo dello spettatore e per ricordargli che se anche alla fine tutto finisce bene, tutto sommato, questo non è il migliore dei mondi possibili.


CAST & CREDITS

(Prince of Persia: The Sands of Time); Regia: Mike Newell; sceneggiatura: Boaz Yakin, Doug Miro, Carlo Bernard; fotografia: Mick Audsley, Michael Kahn, Martin Walsh; montaggio: John Seale; musica: Harry Gregson-Williams; interpreti: Jake Gyllenhaal (Dastan), Gemma Arterton (Tamina), Ben Kingsley (Nizam), Alfred Molina (Sheik Amar); produzione: Jerry Bruckheimer/ Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer Films; distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia; origine: U.S.A., 2010; durata: 127’


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