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Promettilo!

Pubblicato il 19 febbraio 2010 da Salvatore Salviano Miceli


Promettilo!

Forse solo una grande giostra piena di colori, con una musica assordante che procede senza un’apparente armonia, con uomini incontrollati ed incontrollabili che si lanciano in gesti folli, privi di raziocinio ma, proprio per questo, portatori di una sana ed imprevedibile allegria, può rappresentare, con una sola breve immagine, la poetica di Emir Kusturica.
Lo si può trovare ripetitivo, totalmente fuori di testa, magari a volte anche troppo propenso ad una eccessiva confusione espressiva, ma il suo cinema ci affascina per il legame più che viscerale con la terra, per il suo giocare con miti, tradizioni, simboli culturali o anche solo per il suo costruire senso e significato sintetizzando gli opposti, facendo prima scontrare, poi confondere ed infine risolvere, in un abbraccio, matrimoni e funerali.
Promise me This non può essere raccontato a parole, perché è essenziale respirare le immagini che vanno a riempire il grande schermo per partecipare pienamente al pastiche del regista. Il film non è nient’altro che il racconto della folle corsa che un giovane ragazzo è costretto a fare, tra boss deliranti, improbabili scagnozzi, disinibite puttane, per esaudire le quattro promesse fatte al nonno in procinto (almeno a suo dire) di morire. Ma, come dicevamo, è impossibile restituire a parole le invenzioni visive di Kusturica, il suo divertimento nel rispolverare gag comiche quasi da cinema muto e nel riattualizzarle nei confini del suo racconto. Si rintracciano senza difficoltà tutti i suoi topoi, di cui forse a volte abusa (è uno dei difetti che sentiamo di riconoscergli). Ecco allora che gli animali, gatti, vacche e galline (specie quest’ultime, improbabile passione erotica del ‘cattivo’ di turno) come sempre assumono un ruolo chiave all’interno del racconto, mentre le funzioni sacre diventano sempre più simili ad incontrollabili processioni.
Si ride parecchio. Si ride per la storia, per i personaggi assolutamente strampalati, per una sessualità vissuta senza pudore e senza neanche tanti filosofismi, ma riportata, semplicemente, alla spontaneità di un gesto carnale intimamente legato al suolo, alla sua materica costituzione (pur se con un’altra espressività viene alla mente il ricordo di certi lavori di Marina Abramovich, non a caso anche lei artista dell’est).
Il film chiude il concorso e la scelta potrebbe avere una sua chiara valenza. Tra tante pellicole riflessive, dalla narrazione complessa e spesso forzata (anche troppo), dai temi misticheggianti e seriosi, Promise me This asciuga in fretta le lacrime ed invita a non prendersi troppo sul serio, a giocare con il cinema e con il suo linguaggio. C’è chi lo battezza ormai ’pazzo’: noi lo chiamiamo autore.


CAST & CREDITS

(Zavet); Regia: Emir Kusturica; sceneggiatura: Emir Kusturica, Ranko Bozic; soggetto: Rade Markovic; fotografia: Milorad Glusica; montaggio: Svetolik Mica Zajc;suono: Jean Luc-Audy; interpreti: Marija Petronijevic (Jasna), Uros Milovanovic (Tsane), Aleksander Bercek (nonno), Ljiljana Blagojevic (maestra); produzione: Fidelite Films, Rasta International; distribuzione: StudioCanal; origine: Serbia 2007; durata: 130’


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