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Quando non so cosa fare cosa faccio

Pubblicato il 31 luglio 2015 da Sarah Mataloni


Quando non so cosa fare cosa faccio

”Quando non so cosa fare cosa faccio", azione performativa di Deflorian/Tagliarini è un viaggio di scoperta degli angoli più nascosti e insoliti di Roma e pone al centro dell’esplorazione l’area che comprende e circonda il Teatro india.

Il percorso, fa parte di una nuova produzione del Teatro di Roma, ROMA. GLI ANELLI DI SATURNO, progetto triennale di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, che ha lo scopo di approfondire, attraverso incontri, performance all’aperto, insolite esplorazioni urbane, il territorio compreso tra la zona Marconi e il teatro india. Il ristretto pubblico, munito di cuffie, è immerso in una condizione sospesa senza tempo ed è guidato dalle azioni di un’attrice (Daria Deflorian) che si racconta, seguendo un doppio filo temporale.

Il flusso di pensieri e immagini, prendono vita e spunto dal film Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli. La figura di Adriana, interpretata nel film da una giovanissima Stefania Sandrelli, è una donna fragile, poetica, delicata, simbolo della trasformazione del quartiere Marconi e dei suoi abitanti agli inizi degli anni ’60.

“Stefania Sandrelli protagonista della pellicola arriva dalla provincia in un luogo dove tutto sembrava allora realizzabile. Il suo sogno di lavorare nello spettacolo, in cui ci identifichiamo, ha come sfondo un quartiere che era il sogno della classe media perché comodo e nuovo e pregno di futuro” Nel percorso itinerante, soffermandosi su angoli del quartiere Marconi che sembrano non essere mai esistiti, aspetti moderni della città, si amalgamano con immagini del quartiere agli inizi degli anni ’60; la voce di Daria Deflorian, richiamando la giovane Adriana, evoca nello spettatore malinconia, illusione, fragilità, indefinibili stati emotivi che lasciano lo spettatore confuso e sospeso al tempo spesso.

Adriana, giovane eroina alla ricerca di un ruolo nella società, è sfondo e simbolo di questo percorso: la sua figura intreccia poesia, illusione, ed è capace di stimolare nello spettatore una sequenza ininterrotta di immagini mentali. L’azione performativa, pur seguendo un itinerario, è aperta: durante il percorso, l’attrice interagisce con i passanti, stimolandone la reazione e creando un interessante viaggio sospeso tra modernità e passato. Il fulcro dell’azione performativa è l’assenza di confini prestabiliti, che rendono il percorso pieno di improvvisazioni e colpi di scena continui. La voce non guida, infatti, alla scoperta di zone delimitate e circoscritte, poiché lo spazio diventa intimo e individuale, privilegiando una dimensione soggettiva e non prestabilita da limiti spazio-temporali.

Il percorso esplorativo, alla scoperta di angoli nascosti della città, nella visione di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini diventa una sperimentazione interessante, originale e ricca di spunti. Un viaggio nell’immaginazione che termina, ciclicamente, dove è iniziato, negli esterni del teatro India.

Ho la capacità di guardare fuori dalla finestra per giornate intere, anche quando fuori non succede niente. Posso sembrare catatonico, ma dentro di me non lo sono affatto. Magari nella mia anima stanno infuriando delle tempeste (W.H)


(Quando non so cosa fare cosa faccio); Regia: Deflorian/Tagliarini interpreti:Deflorian; teatro e date spettacolo: Teatro India, dal 21 al 24 luglio.


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