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REC

Pubblicato il 29 febbraio 2008 da Daniele Coluccini


REC

Dopo aver parzialmente deluso il pubblico di Venezia 62 con il suo Fragile, il regista spagnolo Jaume Balagueró ha presentato, due anni dopo, un lavoro di livello estremamente superiore al precedente, che rappresenta sicuramente uno dei migliori horror degli ultimi anni. Facendo tesoro delle numerose pellicole del genere (recenti e non) il regista, assieme al coautore Paco Plaza, riesce a far vivere agli spettatori momenti di grande suspance e di forte tensione, pur non puntando sull’originalità delle tematiche o sull’innovazione tecnica.
La vicenda ruota attorno all’incursione di una troupe televisiva in un comune condominio spagnolo. I due protagonisti sono incaricati di seguire e filmare il lavoro quotidiano di alcuni vigili del fuoco in quello che sembra un semplice intervento di routine. La situazione non tarda, però, a degenerare e l’equipe televisiva e gli sfortunati condomini saranno costretti a rimanere intrappolati nel palazzo dove qualcosa di sinistro e di orribile sta per accadere.
I registi decidono di mostrarci la vicenda con una tecnica molto in voga negli ultimi anni non solo nel horror, filmando l’intera incursione nell’edificio, tramite una telecamera a mano per infondere maggiore forza e verosimiglianza alla vicenda.
Balagueró e Plaza, avendo probabilmente tratto ispirazione dal loro precedente lavoro corale (il documentario OT: La película, basato sulla tournée che ha seguito la prima edizione del programma di enorme impatto mediatico Operación Triunfo), hanno voluto unire gli sforzi e cavalcare l’onda del successo dei tanti reality show che imperversano ormai su tutte le televisioni mondiali, per la creazione di questa loro opera. L’intero film è infatti permeato dalla volontà da parte dei protagonisti, una giovane reporter e il suo operatore di camera, di filmare ad ogni costo tutto ciò che accade durante la loro esperienza nel condominio, soffermandosi su ogni particolare, per quanto truculento e disgustoso possa essere. L’importanza di avere uno scoop, un’esclusiva, il poter mostrare agli spettatori ogni sfaccettatura dell’orrore che stanno vivendo, li rende avidi e a volte non curanti della drammaticità delle vicende. Ed è proprio in questo aspetto che ci pare che il film rispecchi fedelmente la realtà cronistica e giornalistica degli ultimi anni. Non a caso il pubblico, principalmente quello televisivo, è sempre più incuriosito e quasi morbosamente attratto da una sorta di macabro gusto voyeuristico. Viene così ostentata la chiara volontà di superare il limite tra quello che si può e quello che non si può mostrare. L’apparente volontà dei protagonisti di documentare le ingiustizie delle forze dell’ordine verso i poveri condomini intrappolati nel palazzo, diventa l’espediente per giustificare il bisogno irrefrenabile dei due di catturare ogni cosa stia accadendo nell’edificio.
Interessante la scelta dei due registi di non mostrare mai il volto dell’operatore, rendendo gli spettatori sia fruitori che protagonisti della vicenda.
E’ forse questo l’intento principale di Balagueró e di Plaza, che, reduci dall’esperienza con i reality show, ci raccontano come questo nuovo modo di fare televisione e di "informare", non possa che condurre inevitabilmente alla morte - fortunatamente per noi solo cerebrale - degli spettatori.


CAST & CREDITS

(Rec); Regia: Jaume Balagueró e Paco Plaza; sceneggiatura: Jaume Balagueró, Paco Plaza e Luis A. Berdejo fotografia: Pablo Rosso; montaggio: David Gallart; interpreti: Manuela Velasco, Ferrán Terrazza, Jorge Yamam, Pablo Rosso, David Vert; produzione: Filmax; distribuzione italiana: Mediafilm; origine: Spagna, 2007; durata: 85’


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