Risk InSight - La nuova mostra del MUSE di Trento presenta i rischi e le possibilità di controllarli

Si tiene dall’1 ottobre al 29 novembre 2016 presso il MUSE – Museo delle Scienze di Trento ’RISK inSight’, una mostra per comprendere che i rischi (e le soluzioni per conoscerli e controllarli) fanno parte della nostra quotidianità.
Tutti i giorni ci confrontiamo con situazioni rischiose, talvolta non ne siamo nemmeno consapevoli o - ancor peggio - pensiamo che possano coinvolgere solo gli altri. I rischi fanno parte delle nostre società, e per questo motivo i più gravi sono monitorati e presidiati da istituzioni, ricercatori e operatori, persone che lavorano costantemente per garantire la nostra sicurezza. Ci sono però alcuni eventi che non si possono prevedere e momenti in cui il contatto con il rischio ci coglie del tutto impreparati. Si tratta di situazioni che evolveranno in una sicura catastrofe? In questi giorni, dopo il terribile terremoto che ha devastato le regioni del centro Italia, gli italiani si devono confrontare con temi che normalmente sono percepiti come “sfuocati” e si collocano in secondo piano nell’opinione pubblica. Le immagini dei crolli e delle difficoltà organizzative nei soccorsi spingono ora, differentemente, a interrogarci per trovare possibili soluzioni. Come possiamo individuare i punti deboli, i pericoli, le vulnerabilità del territorio in cui viviamo e attuare una corretta politica di prevenzione? Come possiamo difenderci?
A partire dal 1 ottobre e fino al 29 novembre al MUSE Museo delle Scienze la mostra Risk inSight illustra la pluralità degli approcci al rischio: siano essi sociali, politici, scientifici o tecnici.
Bisogna aver paura dei rischi? Tra indifferenza e panico, tra rischio zero e calamità, in contrasto con la spirale mediatica che si innesca a ogni crisi (economica, ambientale, sanitaria…), l’esposizione prende in contropiede questa domanda e in modo provocatorio si chiede: vivere con il rischio è veramente una catastrofe?
Anche se rischio e catastrofe non sono la stessa cosa, capita spesso che i due concetti vengano assimilati, se non confusi. Come possiamo pensare ciò che non è ancora avvenuto, ma di cui temiamo le manifestazioni e le conseguenze?
La mostra del MUSE offre un’inedita chiave di lettura per comprendere i rischi, sia naturali che industriali, tecnologici, sanitari oppure sociali e invita a riflettere adottando prospettive trasversali, tra scienza, arte e società. Il percorso si sviluppa attraverso quattro tematiche: l’identificazione dei rischi, la loro distribuzione sul territorio, i dibattiti che essi suscitano e i modi di conviverci.
Le sezioni affrontano quindi, attraverso installazioni artistiche, contenuti multimediali, plastici e tradizionali pannelli espositivi i temi identificare, abitare, dibattere e convivere (con) i rischi. Al termine di questo viaggio, la conclusione è affidata a un messaggio propositivo: nel momento in cui abbiamo accettato che i rischi fanno parte della nostra vita, è necessario sviluppare una cultura del rischio che permetta di individuare al più presto i pericoli per evitare che si trasformino in catastrofi.
Per approfondire da più punti di vista Risk insight, il MUSE propone oltre alle consuete visite guidate, attività educative (pillole laboratoriali ed escursioni a tema) dedicate alle scuole del 2° ciclo primarie, secondarie, superiori e alcune conferenze rivolte al pubblico e agli insegnanti, tra cui il 24 novembre “Il dissesto idrogeologico. Gestire l’inevitabile, evitare l’ingestibile, dall’Italia al Trentino”.
La presenza a Trento della mostra, progettata dal Politecnico federale di Losanna, e ampliata con una sezione dedicata alla difesa dal rischio alluvionale in Provincia di Trento, è stata realizzata su proposta del Canton Ticino e in collaborazione con il MUSE, nell’ambito della Comunità di Lavoro delle regioni alpine Arge Alp (Alto Adige, Baviera, Grigioni, Lombardia, Salisburgo, San Gallo, Ticino, Tirolo, Trentino, Voralberg), con la collaborazione del Dipartimento di Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento.
LE SEZIONI
Identificare i rischi. Nell’approccio tradizionale, significa individuare le situazioni potenzialmente pericolose e suddividerle per categorie (rischi naturali e antropici).
L’approccio contemporaneo, invece, cerca di avere una comprensione globale di tutti i pericoli di un determinato territorio, in un dimensione plurale, considerati cioè nel loro complesso con le loro interdipendenze e sovrapposizioni.
Cuore della sezione sarà l’installazione artistica Parazite (Gilles Perez, artista plastico, Parigi), che rappresenta una mina navale - simbolo di pericolo e al contempo di progresso - ma che nella foggia richiama anche le fattezze di un virus, illustrando e trasfigurando, attraverso gli occhi dell’arte, i rischi, le loro cause e conseguenze. Alcune postazioni multimediali illustrano i rischi finanziari e imprenditoriali basandosi sul sistema professionale messo a punto da una compagnia di assicurazioni per valutare l’esposizione ai rischi di qualsiasi luogo del pianeta.
Abitare i rischi. Raramente lo sviluppo di un luogo integra sin dall’inizio nella pianificazione territoriale la valutazione dei rischi (es. naturali o industriali). Sovente, infatti, l’attenzione per questo aspetto subentra solo dopo una catastrofe.
La situazione è recentemente migliorata con l’istituzione, in diversi paesi, di procedure obbligatorie per identificare i rischi, come l’elaborazione di catasti (per i siti contaminati o i rischi industriali) e di mappe dei pericoli (in genere per i rischi naturali). In generale, però, i rischi sono ancora considerati come fenomeni esterni al territorio.
Le Carte della Pericolosità sono lo strumento principale per conoscere i pericoli di un territorio, impostare una corretta pianificazione territoriale e attuare una politica di prevenzione e di difesa della popolazione e degli abitati dai rischi.
Grazie a fotografie e plastici, la sezione mostra diversi esempi, provenienti dall’urbanistica, dall’architettura, dall’ingegneria, dalla sociologia o dalla geografia, che illustrano la complessità della relazione tra rischi e territorio.
Un’animazione digitale, infine, ricostruisce una grande esondazione di un fiume mentre il filmato La difesa dalle alluvioni, realizzato ad hoc dal Muse e dal Servizio dei Bacini Montani della Provincia autonoma di Trento, viene dedicato alle carte di pericolosità alluvionale del Trentino.
Dibattere i rischi. Il tema dei rischi è spesso al centro di dibattiti. Ormai le questioni scientifiche e tecniche sono indissociabili dagli aspetti sociali, politici ed economici, come dimostrano le discussioni che accompagnano l’evoluzione di nuove tecnologie, progetti urbani o rischi ambientali.
L’installazione Terra dei rischi (Axel Meunier, artista, cartografo e performer di Parigi) illustra in modo innovativo, cartograficamente con una mappa gigante e visualmente attraverso siti internet, tre progetti energetici controversi: la costruzione di una linea ad alta tensione tra due paesi, il mercato delle lampadine a basso consumo in Francia, l’immagazzinamento di scorie radioattive nelle montagne svizzere.
Convivere con i rischi. Attraversare un passaggio pedonale, percorrere un’autostrada, prendere l’aereo… molte attività quotidiane ci mettono in contatto con dei rischi, anche le più banali. Per evitare che queste attività si trasformino in incidenti, sono stati predisposti numerosi dispositivi socio-tecnici per seguirle e sorvegliarle. Ogni giorno beneficiamo di una protezione a noi invisibile, operata da istituzioni, ricercatori e operatori, uomini che lavorano costantemente per garantire la nostra sicurezza.
Il documentario scientifico, “I guardiani del rischio” racconta il lavoro svolto in 5 sale di controllo per regolare il traffico aereo, la circolazione stradale, l’elettricità, le previsioni meteorologiche e le catastrofi naturali di tutto il mondo.
L’installazione artistica Fuga (Gordana Novakovic, artista di Londra) rappresenta infine un altro rischio quotidiano: quello di ammalarsi. Nonostante la medicina, il 25% degli abitanti del pianeta muore infatti di infezioni batteriche o virali. Fuga si ispira alla nostra principale difesa contro le malattie, il nostro sistema immunitario.
Per maggiori info
Museo delle Scienze
Corso del Lavoro e della Scienza, 3
38122 TRENTO
www.muse.it

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