il 17 gennaio al teatro Belli è andato in scena Roma Liverpool 1-1, realistica rievocazione della “storica” finale della Coppa Campioni disputata il 30 maggio del 1984.
Il coinvolgente spettacolo, scritto da Manfridi, è diretto e interpretato dall’istrionico Paolo Triestino.
Il connubio Manfridi e Triestino risulta ancora una volta vincente: l’autore ha saputo restituire con intensità un momento molto significativo della storia della squadra e della sua tifoseria, ritraendo con realismo un’Italia nel pieno degli anni ’80, senza tralasciare le storie umane vissute in quel momento storico.
Protagonista assoluto della narrazione è il sogno, che rivive nella speranza dei tifosi di raggiungere l’impresa tanto agognata: Paolo Triestino riesce a catapultare lo spettatore in quella storica giornata, interpretandone gli umori, le sensazioni, la passione e la delusione da tifoso.
Si ride, si spera, si soffre fino alla fine assieme a Triestino, capace di rendere la “cronaca” di quella giornata, commovente e coinvolgente allo stesso tempo.
Ma non solo.
In un armonica alternanza di momenti malinconici e attimi di spensieratezza, rivivono sul palco le storie umane dei protagonisti assoluti di quella serata, i giocatori, primo tra tutti Agostino di Bartolomei.
Protagonista amato ma forse non realmente compreso fino in fondo, il dramma dello storico capitano della Roma campione d’Italia “comincia proprio da li e finirà molti anni dopo, lontano dal suo calcio, consumato, forse, dalla delusione del roboante silenzio che si era formato intorno a lui”.
Diverse storie, a tratti divertenti, più spesso piene di malinconia, si intrecciano alla cronaca di quella giornata per ricordarci in fondo come il gioco del calcio sia metafora della vita, un’altalena imprevedibile di momenti esaltanti, delusioni e fallimenti.
Roma 1-liverpool 1 , non è semplicemente il racconto della giornata più eccitante e triste di una tifoseria, delusa per la sconfitta ai rigori che la Roma subì in quella finale; assieme alle storie personali e alle illusioni vissute drammaticamente, c’è il ritratto di un’epoca, che rivive nei gesti, nelle parole, nelle emozioni, che Paolo Triestino riesce a trasmettere al suo pubblico.