Rovereto: da un intrigo biblico alla terra del Mustang, passando per Palermo: il programma di domani della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico

Si apre con uno sguardo ai nuovi orizzonti della Cambogia, una visita ai moli napoleonici di Ajaccio, soprattutto il racconto di un “intrigo bibilco” la terza giornata della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di scena a Rovereto fino a sabato 10 ottobre.
“Biblical conspiracies: secrets of the crucifixion” si interroga sulle modalità della crocifissione a seguito della scoperta archeologica a Gerusalemme dei resti fisici di Mattathiah figlio di Giuda e dell’analisi scientifica di una mano crocefissa: lo studio di questo reperto – si chiedono i registi – potrà dirci come è stato crocefisso Gesù?
Il pomeriggio inizia con la proiezione di “Mustang, il regno nascosto”. Si tratta di un viaggio attraverso una regione isolata del Tibet, un museo all’aria aperta nel grande ventre del paese, popolato da settemila abitanti che continuano a vivere come per secoli hanno fatto i loro antenati. Da quando la Cina ha invaso il Tibet, nel 1950, i nuovi governanti hanno bandito molte delle antiche usanze, distruggendo tanta parte di una cultura unica. Il documentario, incredibilmente raro ed eccezionale, mostra quella che è la dura e quotidiana sfida della popolazione per mantenere vive le proprie identità culturali nel mondo moderno. A seguire, “La grotta dipinta di Pont d’Arc: vers un fac-similé”: interessante contributo anche per quanto riguarda gli aspetti tecnici legati alla ricostruzione. dedicato a un tesoro di recente entrato nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. A partire da quest’anno il grande pubblico ha l’opportunità di scoprirne i pregi visitando la sua replica costituita da una ventina di pannelli. La conversazione delle 17.45, sostenuta da Savino di Lernia, docente presso l’Università La Sapienza di Roma al lavoro nel deserto libico, sviluppa il tema della salvaguardia del patrimonio storico nelle zone di conflitto con particolare riguardo per l’archeologia attuale nel Sahara, dove numerose sono le spedizioni di squadre di studiosi italiani.
Il programma della serata valorizza il lavoro di Stefania Casini, attrice, conduttrice, ma anche regista delle “Acque segrete di Palermo”. Il documentario svela il volto della capitale del Mediterraneo precedente la cementificazione, quando Palermo era un enorme giardino alimentato da canali sotterranei di origine araba. Merita di essere menzionato pure il lavoro “Alla scoperta di Verona sotterranea. Il sito archeologico di Corte Sgarzerie”, che sviluppa un tema poco noto – quello della Verona Romana - valendosi di tre tipi di tecnica cinematografica: il documentario, il docu-dramma, la ricostruzione virtuale.
In chiusura di serata, un affondo sui “Segreti del Colosseo”. Archeologi e storici svelano i retroscena di questo autentico strumento mediatico del potere imperiale: un contributo quanto mai attuale, alla luce delle moderne polemiche sulla destinazione d’uso del monumento.

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