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Shekespea re di Napoli

Pubblicato il 13 aprile 2015 da Valeria Gaveglia


Shekespea re di Napoli

Roma, Teatro dei Conciatori. Shakespea re di Napoli, composto e diretto da Ruggero Cappuccio, sarà in scena dal 7 al 26 Aprile.

Uno spettacolo che da più di vent’anni affascina le platee italiane e internazionali; Shakespea re di Napoli nasce presso il Festival di Sant’Arcangelo nel 1994 e il testo è pubblicato nella Collana Classici della Einaudi. Interpretato da Claudio Di Palma e Ciro Damiano, l’opera rappresenta uno dei pochi esempi di lunga durata nell’ambito delle piccole produzioni private del nostro paese.

Appare sulla scena un’insospettabile Shakespeare partenopeo, o meglio l’evocazione del suo spirito per mezzo delle parole dei due protagonisti. L’anima del più grande drammaturgo di tutti i tempi si delinea a partire da un linguaggio dialettale, il napoletano del Diciassettesimo Secolo, proferito da Desiderio e Zoroastro, protagonisti della pièce. Il plot è ambiguo, i fatti narrati sono avvolti da un’aura di mistero e incertezza che lasciano lo spettatore in dubbio sull’attendibilità del racconto. La vicenda si delinea a partire dall’esposizione di Desiderio, il quale narra di una festa in maschera avvenuta anni addietro, durante la quale il giovane avrebbe fatto conoscenza del grande Bardo, camuffato da Vicerè. Shakespeare, riconoscendo nel ragazzo del talento attoriale, lo avrebbe condotto con se in “Ngreterra”, per farlo interprete dei ruoli femminili delle sue opere. Desiderio fa ritorno in Italia in seguito all’arrivo della peste e alla sua nostalgia per il Mediterraneo. Cosa rappresenta Desiderio per Shakespeare? Nell’opera di Cappuccio questo interrogativo è lasciato alla fantasia del pubblico, al quale viene svelato il rapporto tra il giovane e il drammaturgo dal punto di vista del primo. Comprendiamo, tuttavia, che il ruolo di Desiderio è uno dei più discussi e intriganti della storia del letteratura, "il giovinetto" ispiratore dei sonetti shakespeariani: l’attore fanciullo del Globe Theatre.

La messa in scena si articola in modo dinamico e frizzante. Le battute vengono declamate dai due abili interpreti con forza e vitalità così da suscitare nella platea un forte coinvolgimento. Il dialetto napoletano arricchisce l’opera di vivacità e sprigiona una energia tale da rendere l’interpretazione istrionica irresistibile. Bisogna tuttavia ammettere che non si tratta di uno spettacolo di facile lettura, specialmente sotto il punto di vista del linguaggio, a volte troppo specifico nel suo carattere partenopeo da risultare ostico a un pubblico poco ferrato sul dialetto napoletano.

La reazione dei presenti alla prima rappresentazione presso il Teatro dei Conciatori è stata calorosissima. Un successo di pubblico.


(Shakespea re di Napoli); Regia: Ruggero Cappuccio; drammaturgia: Ruggero Cappuccio; costumi e scene: Carlo Poggioli; musica: Paolo Vivaldi; interpreti: Claudio Di Palma e Ciro Damiano; teatro e date spettacolo: Teatro dei Conciatori dal 7 al 26 Aprile


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