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Chavez l’ultimo comandante

Pubblicato il 16 aprile 2013 da Salvatore Salviano Miceli
VOTO:


Chavez l'ultimo comandante

Dopo Comandante, Persona non grata e Looking for Fidel, Oliver Stone torna al documentario recandosi in Venezuela per incontrare il Presidente Hugo Chàvez. Quella che doveva essere una singola intervista si trasforma in un viaggio nella quasi totalità dei paesi del Sud America che conduce Stone ad interloquire con i capi di stato in carica: Evo Morales (Bolivia), Lula da Silva (Brasile), Cristina e Néstor Kirchner (Argentina), Fernando Lugo (Paraguay), Rafael Correa (Ecuador) e Raùl Castro (Cuba).
Si parte da Chàvez, quindi, per compiere un ritratto di quelle Repubbliche considerate (quasi tutte) ostili dal governo Bush. Stone, come da consuetudine, si mostra più vicino ad accogliere ideali e ragioni del presidente venezuelano, dando dimostrazione tanto della campagna mediatica quanto della pianificazione politica operate dagli Stati Uniti allo scopo unico di sovvertire il governo eletto democraticamente (è sempre un bene ricordarlo), per favorirne uno più amico ed incline ad assecondare gli straordinari interessi economici in ballo (petrolio in primis).
Contrariamente a quanto avvenuto però con i due documentari sulla realtà cubana, qui il regista, pur intrattenendo una conversazione del tutto informale, si accosta alla figura di Chàvez senza concedere una incondizionata fiducia, ostentando simpatia ma anche la giusta curiosità nei confronti di un personaggio di cui resta difficile una piena e completa definizione. Mettendo da parte le implicazioni ed i contenuti politici del film, South of the Border ci restituisce un regista in grado finalmente di riappropriarsi di quel senso del ritmo di cui le ultime opere di finzione erano prive (W. mostrava comunque segni di ripresa rispetto a World Trade Center) e di una narrazione finalmente asciutta, libera da quella retorica, visiva e concettuale, da sempre punto debole di Stone sia come documentarista che come regista di pellicole di fiction.
I dialoghi con i presidenti sono estremamente puntuali, esaurienti nei contenuti, mai faziosi. Il clima è assolutamente colloquiale, tanto da generare alcune battute e certi siparietti che alleggeriscono il tono del film senza rovinarne la consistenza. C’è tanto di Stone in questa sua ultima fatica. Il suo passato da soldato viene fuori in una risposta fulminea data a Chàvez durante il racconto di un attentato. Esperienza, quella militare, mai dimenticata per il regista e che ha condizionato quasi per intero la sua filmografia.
In questo il film è molto simile a Capitalism: a love story di Michael Moore dello stesso anno. Entrambi i titoli, con linguaggi differenti, rappresentano un sunto della gestione e della sconsiderata, sotto molti aspetti, politica estera del governo Bush. Non a caso Stone inizia il suo film riportando proprio una celebre intervista televisiva in cui l’autore di Flint accusa la Cnn e le principali testate giornalistiche di connivenza con la “strategia del terrore” adottata dalla precedente amministrazione americana. Ed entrambi, e questo è probabilmente l’aspetto più importante, evidenziano con estrema partecipazione come l’avvento sulla scena di Barack Obama abbia testimoniato e rappresentato la speranza di una differente divisione della ricchezza sia in campo nazionale (Moore) che internazionale (Stone).
Chavez - L’ultimo comandante può essere considerato uno dei lavori migliori dell’ultima decade per Stone anche se esce in sala solo adesso, quattro anni dopo la sua realizzazione e anche in ritardo rispetto alla morte di Chavez: misteri della distribuzione italiana.


CAST & CREDITS

(South of the Border), Regia: Oliver Stone; sceneggiatura: Ali Tariq; fotografia: Albert Maysles, Carlos Marcovich, Lucas Fuica; montaggio: Alexis Chavez, Elisa Bonora; musica: Adam Peters; interpreti: Hugo Chàvez (Venezuela), Evo Morales (Bolivia), Lula da Silva (Brasile), Cristina e Néstor Kirchner (Argentina), Fernando Lugo (Paraguay), Rafael Correa (Ecuador) e Raùl Castro (Cuba); produzione: Ipse Dixit Entertainment, Pentagrama Films, Good Apple, New Element; origine: Usa - Spagna 2009; durata: 75’


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