Step Up 4 Revolution 3D

Step Up 4 Revolution 3D è il quarto film della serie di lungometraggi della serie Ste-up dedicati alla danza, realizzati ed interpretati da una troupe ed un cast principalmente composti da esordienti in ambito cinematografico, ma con una grande esperienza nei settori della televisione, della danza e del videoclip. Alla solita storia d’amore impossibile tra la figlia del ricco imprenditore e il cameriere di umili origini, si aggiunge l’importanza della rete e l’originalità di manifestazioni al limite con l’arte contemporanea quali il flash mob o anche il writing, elette a incarnare lo “spirito dei tempi”. L’esordiente Kathrin McCormick (terza arrivata nel talent-reality show statunitense So You Think You Can Dance) e l’esordiente Ryan Guzman (modello e lottatore di arti marziali miste) sono diretti dall’esordiente Scott Speer (regista di spot, videoclip e progetti televisivi) dando via a scatenate coreografie ed acrobazie del tutto inverosimili, ma in alcuni rari momenti suggestive. Dalle strade trafficate di Miami, all’interno dei musei di arte contemporanea, che siano ballerini, stuntman, deejay o writer, questi ragazzi si organizzano e muovono a branchi saltando e dimenandosi sulle automobili in coda, sui tetti dei capannoni di periferia, nelle feste per gente ricca ed esclusiva e ovunque sia possibile a Miami.
Step Up 4 Revolution 3D è la storia di due ragazzi, Sean (Ryan Guzman) e Eddy (Misha Gabriel), che lavorano come camerieri nel lussuoso Dimont Hotel di Miami Beach. di proprietà dell’avido imprenditore edile Bill Anderson (Peter Gallagher). I due amici sono nati e cresciuti nei malfamati bassifondi di Miami e, nonostante siano costretti a fare un lavoro che detestano, coltivano il sogno di diventare popolari grazie alla loro grande passione per il ballo. The mob è il nome del gruppo a cui hanno dato vita per mettere in scena degli acrobatici spettacoli di flash mobbing nelle assolate e affollate strade di Miami, creando lo scompiglio generale. Gli spettacoli sono attentamente studiati e preparati in un magazzino abbandonato della periferia, nella quale abitano gran parte dei membri del gruppo. I video delle loro performance sono “clikkatissimi” su YouTube, i media si interessano del fenomeno e la folla si divide in chi li giudica dei disturbatori della quiete pubblica e in chi li ama. Durante una pausa lavoro Sean balla casualmente con un’avvenente sconosciuta che si spaccia per una nuova barista dell’hotel e i due si innamorano. La ragazza, di nome Emily (Kathrin McCormick) è anche lei un’appassionata di danza e chiede di poter far parte dei The Mob. Quando il costruttore Bill Anderson decide di acquistare il quartiere dove i The Mob vivono e si riuniscono, per radere tutto al suolo e costruire un enorme residence, Emily propone di utilizzare le loro performance come forma di protesta. L’idea è accolta con entusiasmo e ottiene grande successo a livello mediatico, tuttavia quando Eddy scopre che Emily è la figlia di Anderson non glielo perdona e cerca di mandare a monte la relazione tra Sean e la ragazza.
Step Up 4 Revolution 3D è una giustapposizione di balletti, costumi, colori, luci, movimenti di macchina ed effetti da videoclip che fanno da contorno ad una storia tanto banale ed inutile, che non cerca neanche di propinare un messaggio moraleggiante di alcun tipo. I buoni vincono e salvano il quartiere dalle grinfie del cattivo imprenditore, che abbandona immediatamente ogni ambizione economica e si schiera dalla parte del bene. Per quanto riguarda la storia d’amore, alquanto scontata, il modello cinematografico a cui viene reso omaggio con tanto di passo a due provato sulla riva del mare e ricerca finale dell’approvazione paterna, è Dirty Dancing. È chiaro che la trama è relegata in secondo piano ed è fondamentalmente un pretesto per permettere a questi ragazzi di esibirsi in coreografie e balletti che vogliono arrivare al limite dell’estremo e coinvolgere anche le arti visive e la tecnologia, tuttavia anche 3D sembra mancare di solidità della messa a fuoco raggiungendo la soglia del fastidioso, sicuramente coadiuvato dalla trama e dai dialoghi traboccanti banalità e retorica.
(id.); Regia: Scott Speer; sceneggiatura: Amanda Brody, Duane Adler; fotografia: Karsten Gopinath; montaggio: Matt Friedman, Avi Youabian; musica: Aaron Zigman; interpreti: Ryan Guzman (Sean), Kathryn McCormick (Emily Anderson), Misha Gabriel (Eddy), Cleopatra Coleman (Penelope), Stephen "Twitch" Boss (Jason), Tommy Dewey (Tripp), Peter Gallagher (Mr. Anderson), Mia Michaels (Olivia), Michael "Xeno" Langerneck (Mercury); produzione: Offspring Entertainment, Summit Entertainment; distribuzione: M2 Pictures; origine: Stati Uniti,2012; durata: 97’;
