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Ted 2

Pubblicato il 26 giugno 2015 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Ted 2

La grandezza di un artista e della sua arte, che sia essa una complessa e riflessiva visione intimista o una pungente, irriverente e sboccacciata satira comica (o entrambe le cose), si denota spesso dalla sua semplicità. E la semplicità è stata l’arma impugnata da Seth MacFarlane quando ha deciso di imprimere il proprio marchio nel mondo del cinema: l’idea prende corpo nelle sembianze di un orsetto di peluche, un oggetto che ogni bambino almeno una volta nella propria infanzia ha tenuto stretto tra le braccia, al quale vengono sussurrate magiche parole dal proprio padroncino: “Vorrei che tu fossi vivo”. E, come per magia, l’orsetto Teddy prende vita e diventa il miglior amico del piccolo John. Niente di più semplice.
Se con il primo Ted, MacFarlane era riuscito a trasporre su pellicola il chiodo fisso che lo assillava da anni, facendoci conoscere l’orsetto più trasgressivo del grande schermo (con l’ovvio successo al botteghino, nonchè un clamoroso riscontro positivo da una buona fetta della critica), in Ted 2, l’autore de I Griffin (Family Guy in madre patria) riprende il discorso da dove lo aveva lasciato, sondando il terreno per scoprire quali aspetti della vita reale potrebbero costringere Ted a confrontarsi con la società in cui pare essersi amalgamato. Così l’orsetto convolato a nozze con la prosperosa Tami-Lynn (Jessica Barth), prova con tutte le sue forze a risollevare il morale ancora a pezzi del caro amico John (un pregevole Mark Wahlberg) emotivamente provato dal recente divorzio, il tutto mentre le giornate trascorrono tra il lavoro al supermarket, litigi casalinghi e gli immancabili accessi di droghe e alcolici. Ma quando Ted e Tami-Lynn decidono di provare ad avere un bambino, ecco che la società, la macchina burocratica governativa e le istituzioni tutte si destano dal loro torpore, etichettando l’orsetto come un semplice bene, un oggetto senza valore, affettivo e legale.
Ciò che risalta all’occhio avvezzo alla comicità di MacFarlane sono gli innumerevoli parallelismi stilistici con i quali vengono confezionate le esilaranti gag, che rimandano senza mezzi termini alla comicità nuda e cruda che ha reso I Griffin quel prodotto iconoclasta e irriverente idolatrato da più di una decade a questa parte (pregevole già perchè si discosta con fermezza dalla satira pungente e intelligente sviluppata da Matt Groening ne I Simpson, araldo dell’animazione seriale a cui tutti i fumettisti-sceneggiatori come Seth MacFarlane ammiravano e aspiravano di emulare negli anni Ottanta). Così come va ammirato il coraggio del regista di osare e scandagliare l’intimità dell’orsetto di sua creazione (a cui presta, per altro, la propria voce nell’edizione originale), spingendolo a un confronto serrato e spietato con la vita reale: le note scandite sono dolenti, spesso tabù nella società moderna e capita che si faccia addirittura finta di non volerci avere niente a che fare, ma MacFarlane rigira la frittata a modo suo, la infarcisce di (finto?) buonismo e prova, alla fine, ad accontentare un pò tutti. Tutti avranno il loro lieto fine e qualcuno si soffermerà a pensare in che modo le peripezie affrontate da Ted coincidono con i fatti di cronaca quotidiana e ,perchè no, qualcuno non si accogerà nemmeno quando il sorriso muterà in ghigno.
Ted 2 non è un capolavoro, certo, ma è un film che riesce a pizzicare le corde giuste; in molti storceranno il naso e più di qualcuno proverà disgusto, ma solo perchè questo non è un film che può piacere a chi considera insopportabile la comicità di MacFarlane (e, quindi, quella de I Griffin). Per tutti gli altri sarà un spasso e un gioco gustare i numerosi cameo, caramelle zuccherose per tutti i nerd, i geek e gli appassionati di cultura pop. Probabilmente ciò che più piace di questo Ted sta nella capacità di puntare il dito con così tanta ferocia verso le istituzioni e di criticare un pò tutto e tutti con la giusta leggerezza, trovando ancora conforto nei residui della propria fanciullezza, quando la vita era molto più semplice e non si doveva fingere di essere qualcun altro. Crescere non vuol dire perdere se stessi, semmai acquisire la forza e la determinazione di gridare a tutto il mondo chi siamo veramente.


CAST & CREDITS

(Ted 2); Regia: Seth MacFarlane; sceneggiatura: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild; fotografia: Michael Barrett; montaggio: Jeff Freeman; musica: Walter Murphy; interpreti: Seth MacFarlane (voce di Ted), Mark Wahlberg, Jessica Barth, Amanda Seyfried, Giovanni Ribisi, Morgan Freeman; produzione: Fuzzy Door Productions; distribuzione: Universal Pictures Italy; origine: U.S.A., 2015; durata: 115’


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