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The Danish Girl

Pubblicato il 18 febbraio 2016 da Monia Manzo
VOTO:


The Danish Girl

The Danish Girl, oltre ad essere liberamente ispirato al libro di David Ebershoff, è una storia realmente accaduta in Danimarca: Einar Wegener fu un pittore molto raffinato, sposato con Gerda Gottlieb, sua ex allieva, che conobbe alla scuola d’arte di Copenaghen (Kunstakademiet) e che sposò nel 1904, quando lui aveva 22 anni e lei 19. Entrambi lavoravano come illustratori: Einar si specializzò in dipinti di paesaggi, mentre Gerda lavorava per riviste di moda e creava libri illustrati.
Nel film diretto magistralmente da Tom Hooper la coppia condivide, oltre che un amore molto profondo, anche la passione per l’arte e le stravaganze dell’irriverenza di coloro che sentono di poter conquistare il mondo attraverso il talento e la forza travolgente della giovinezza.
I due si divertono a trasgredire e a destare "scandalo" con dei comportamenti, in cui i ruoli sociali non sono quelli prestabiliti secondo i cliché di coppia dei primi del ’900, mostrando una forte complicità; l’unico neo è che Gerda non riesce ancora a decollare come pittrice, ma anche in questo caso Einar dimostra quanto sia importante la loro unione sostituendosi ad una loro amica, come "modella" per un ritratto.
L’iniziale cortesia di "servizio" alla moglie, che da quel momento avrà una svolta effettiva nella propria vita di artista, coincide anche con la scoperta o riscoperta dell’identità "altra" di Einar.
Durante una festa in cui decide di travestirsi da donna, bacia un uomo e le sue vibrazioni fisiche diventano femminili, il suo corpo comincia così a ribellarsi alla forma maschile impostagli dalla natura. Encomiabile l’interpretazione di Eddie Radmayne, soprattutto nel mostrare la graduale e sconvolgente trasformazione del primo transgender della storia, che ebbe il coraggio di affrontare ben cinque operazioni, fino a perdere la vita per poter avere una vero utero.
La scenografia incantevole alleggerisce e rende poetica una tensione drammatica dovuta all’incomprensione iniziale da parte di Gerda dell’irreversibile cambiamento d’identità di Einar; il dolore distrugge la donna, ma l’amore vince anche la frustrazione, tanto da renderla un essere umano migliore, sia come artista che come "compagna" di vita. Sarà proprio lei a dare la forza a Einar per affrontare una sfida sia sociale che personale, un incontro di anime che nella realtà sono poi costrette a dividersi, per permettere ad entrambi di iniziare una nuova esistenza.
Non esiste più Einar, ora c’è solo Lili Elbe, "Elbe come il fiume" e come un fiume si muove nella sua entusiastica volontà di rivendicare i diritti femminili sempre negati dalla sua famiglia e dal suo provinciale paesino danese.
Il film trasuda lirismo e a tratti "eccessiva" perfezione, tale da distaccare lo spettatore dal personaggio e dal suo sentire, come se se osservasse una storia lontana seppur vera, forse per la volontà degli autori e del regista di rendere più "alto" un argomento come quello della transessualità che oggi è purtroppo a volte abusato e strumentalizzato per altri fini, non quello della ricerca dell’identità.


CAST & CREDITS

(The Danish Girl); Regia: Tom Hooper ; sceneggiatura: Lucinda Coxon; fotografia: Danny Cohen; montaggio: Melanie Oliver ; musica: Alexandre Desplat ; scenografia: ; interpreti: (Eddie Redmayne), (Alicia Vikander), (Amber Heard), (Matthias Schoenaerts); produzione: Tim Bevan, Eric Fellner, Anne Harrison, Tom Hooper; origine: USA; durata: 120’


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