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The Police Officer’s Wife

Pubblicato il 30 agosto 2013 da Giovanna Branca

VOTO:

The Police Officer's Wife

Alcuni registi scelgono deliberatamente di rendere i loro film estenuanti, come opzione stilistica che “provochi” l’attenzione dello spettatore e che vada in qualche modo a coincidere con la scomodità del tema trattato. Storia di violenza familiare divisa in 59 capitoli di una manciata di minuti l’uno, per la durata di quasi tre ore, The Police Officer’s Wife di Philip Gröning appartiene senz’altro a questa categoria.
Di che cosa si tratti si scopre dopo un’ora e più di film: brevi momenti di vita familiare, in particolare di una madre (la moglie del poliziotto del titolo) con la sua bambina vengono scanditi da riprese di animali nelle loro occupazioni quotidiane e del poliziotto, Uwe, che svolge normalmente il suo lavoro in un paesino anonimo e mai nominato della Germania. Piano piano, degli indizi inquietanti vengono svelati, e si comincia a capire che tutto ruota intorno alla violenza che si consuma tra le mura domestiche di questa famiglia.
Costruito come un puzzle di cui bisogna rimettere insieme i pezzi, il film di Gröning va troppo oltre nel suo intento di mettere a dura prova la pazienza dello spettatore, affogando la fortissima storia trattata in una miriade di sequenze fredde, senza contatti l’una con l’altra e assai noiose. Christine,la moglie e madre, passa ore a giocare con la figlia bisbigliando, una volpe si aggira per le strade, gli scoiattoli si aggirano per la foresta, Uwe fotografa i cadaveri di un gruppo di persone che hanno avuto un incidente in macchina. Un uomo anziano, forse il protagonista nel suo triste e solitario futuro, si prepara lentamente e cupamente il pranzo.
L’idea di per sé interessante di lasciare al pubblico il compito di creare un proprio percorso nella storia – dato dalla struttura episodica, che nasconde più di quanto non sveli, e dalla mancata spiegazione del perché delle dinamiche tra i personaggi – di ricostruire i propri motivi e immaginare ciò che non è mostrato, è annacquata dall’esagerata insistenza sul particolare ininfluente, dal protrarsi all’infinito di sequenze ripetitive e senza magnetismo estetico o emotivo.
Così, quando la tragedia si sarà compiuta, a pochi sarà rimasta l’empatia per avvertirne pienamente il dolore.


CAST & CREDITS

(Die Frau des Polizisten ) Regia: Philip Gröning ; sceneggiatura: Philip Gröning ; fotografia: Philip Gröning ; montaggio: Hannes Bruun, Philip Gröning, Karl Riedl; interpreti: Alexandra Finder (Christine), David Zimmerschied (Uwe), Pia e Chiara Kleeman (Clara); produzione: 3L Filmproduktion, Bavaria Pictures; origine: Germania; durata: 175’.


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