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The Ward - Il reparto

Pubblicato il 1 aprile 2011 da Salvatore Salviano Miceli


The Ward - Il reparto

John Carpenter fa ritorno con un film che lambisce tanto il thriller psicologico quanto il più classico degli horror. Alla sua maniera il regista analizza i lati più oscuri della mente umana, in questo caso corrotti dal disagio psichico, innestando la sua ricerca in un racconto che senza troppi sussulti narrativi, abbondando però dei tipici effetti che il genere prevede, arriva al colpo di scena finale, forse un po’ troppo prevedibile, che per ovvi motivi ci teniamo ben lontani dallo svelare.
La storia inizia con il ricovero coatto di Kristen, colpevole di avere dato fuoco ad una vecchia e abbandonata fattoria, in un imprecisato ospedale psichiatrico. Qui, insieme alle altre ospiti forzate della casa di cura, cercherà di rintracciare i motivi della sua reclusione e, soprattutto, l’origine di una follia rifiutata di cui non ha nessuna consapevolezza. Quasi del tutto girato in interni, escluso il prologo, The Ward gioca con le caratteristiche dell’horror, gestendo con la sapienza propria di Carpenter un ritmo che subisce spesso improvvise accelerazioni in una claustrofobia, sempre più profonda, generata dagli spazi chiusi ed oscuri.
Il prodotto finale è un film abbastanza divertente, non troppo splatter pur lasciando viaggiare in qualche attimo la fantasia di Nicotero, responsabile degli effetti speciali, parecchio lontano però dai lavori maggiori del regista americano. Il soggetto principale, e probabilmente l’elemento più interessante del film, è la paura di perdere la consapevolezza delle proprie azioni, di vedersi rinchiudere in una prigione di dubbi, incertezze e paure senza riuscire a rintracciarne i perché. È una paura che genera domande prive di risposte, almeno fino all’epilogo, nei vari personaggi, alimentando quel senso di mistero e di suspance che regge l’intero plot.
Ciò che manca in realtà è l’imprevisto e l’imprevedibile. Tutto accade nell’attimo esatto in cui si aspetta. Anche i momenti in cui la tensione inevitabilmente tocca le sue vette maggiori finiscono per risultare facilmente pronosticabili, se non proprio scontati. Della regia di Carpenter ritroviamo l’eleganza di alcuni movimenti di macchina ma ancora più la voglia di divertirsi con un genere di cui è maestro ma che fatica oggi, con qualche rara eccezione, a regalarci esempi di grande cinema. Forse il deficit di originalità (la storia non è proprio delle meno abusate), forse le aspettative, comunque alte e non proprio del tutto ripagate, fanno sì che il film lasci abbastanza freddi. Di Carpenter preferiamo ricordare altro in attesa di un suo ritorno più incisivo. La delusione aumenta ancora un po’ considerando che sia Cigarette Burns che Pro-Life, i due episodi girati per Masters of Horror, non erano affatto male. Sarà per la prossima.


CAST & CREDITS

(John Carpenter’s The Ward); Regia: John Carpenter; sceneggiatura: Michael Rasmussen, Shawn Rasmussen ; fotografia: Yaron Orbach; montaggio: Patrick McMahon; musica: Mark Kilian; scenografia: Paul Peters; interpreti: Amber Heard (Kristin), Mamie Gummer (Emily), Danielle Panabaker (Sarah), Jared Harris (Stranger); produzione: Echo Lake Entertainment; distribuzione: Bim; origine: Usa; durata: 88’.


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