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TICKETS

Pubblicato il 27 marzo 2005 da Mazzino Montinari


TICKETS

Corre il treno da una città all’altra, corre trasportando uomini e donne, vecchi e bambini, professori nostalgici e memori di tempi migliori quando l’innamoramento era una cosa (stra)ordinaria, donne anziane incattivite dalla vita che sfugge, giovani senza meta che svolgono il servizio civile ma intanto pensano a ciò che hanno già perso per strada, ragazzi che seguono la loro squadra di calcio in capo al mondo, e famiglie che tentano di riunirsi dopo esser scappate dalla miseria (forse per ritrovarsi in un mondo ancor più misero). Questo è Tickets (la brutta copia di “Specchio segreto”), opera collettiva di tre maestri del cinema come Olmi, Kiarostami e Loach.
Un po’ come il Real Madrid e i suoi “Galacticos”: si mettono insieme tante stelle per fare spettacolo, per attirare pubblico e poi, però, capita che si venga eliminati dalla Champions League perché manca il mediano, quello che fa il lavoro sporco.
Non che Tickets sia un brutto film, vi sono momenti esilaranti e al tempo stesso drammatici, soprattutto nei due episodi di Kiarostami e Loach. Tuttavia, nel complesso, l’intera operazione sembra gravata da quel senso di inutilità che lascia l’amaro in bocca, soprattutto agli estimatori dei tre registi. Il film è una storia unica divisa in tre episodi, in tre vicende il cui realismo rimanda al caso umano.
Come era accaduto con Michelangelo Antonioni, anche Olmi abbandona il mondo per un racconto tutto rivolto al proprio “io”, alla propria vecchiaia e al brivido provato per una relazione acerba. Un sentimento, seppur teorico, che non si pensava più possibile. Carlo Delle Piane interpreta un professore che seduto nella carrozza ristorante inizia a fantasticare e a cercare di dare realtà a un incontro fuggevole con una donna decisamente più giovane (Valeria Bruni Tedeschi). Il risultato è un monologo estenuante.
Cambiata pagina, si passa all’episodio diretto da Kiarostami. Una vedova acida e tiranna maltratta un giovane obiettore di coscienza. L’elemento di curiosità sta nel vedere il grande regista iraniano in un contesto diverso dal solito. La novità, però, si arresta all’interazione con gli attori italiani. Ben presto anche questo secondo cortometraggio mostra i limiti di un’operazione che sembra più la produzione cinica di un esercizio di stile che il tentativo di sperimentare e contaminare linguaggi cinematografici diversi tra loro.
E questo appare ancor più evidente nell’ultimo episodio, quello realizzato da Loach. Torna ad essere protagonista Martin Compston, già ammirato in Sweet Sixteen, che insieme ad altri due amici affronta un lungo viaggio dalla Scozia per seguire il Celtic in Champions League contro la Roma. I tre giovani tifosi hanno speso i pochi risparmi a loro disposizione per questa spedizione. Il caso vuole che vi sia chi è più povero. Ad esempio una famiglia albanese che cerca disperatamente di arrivare a Roma per riabbracciare e ricongiungersi al padre. Un biglietto rubato o perso diventerà motivo di dissidi e sodalizi simbolici tesi a esortare l’unione di tutti i proletari del mondo.
Altri treni continuano a correre con i loro carichi di umanità, quello dei tre maestri intanto è arrivato a destinazione, puntuale e senza imprevisti. Troppo puntuale per essere un treno.

Cast & Credits:

regia: Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami, Ken Loach; sceneggiatura: Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami, Paul Laverty; fotografia (35mm, colore): Fabio Olmi, Mahmoud Kalari, Chris Menges; montaggio: Babak Karimi, Jonathan Morris, Giovanni Ziberna; musica: George Fenton; scenografia: Alessandro Vannucci; costumi: Maurizio Basile; interpreti: Valeria Bruni Tedeschi, Carlo Delle Piane, Silvana De Santis, Filippo Trojano, Martin Compston, William Ruane, Gary Maitland, Blerta Cahani, Klajdi Qorraj, Danilo Nigrelli, Marta Mangiucca, Irene Bufo, Roberto Nobile, Mauro Pirovano, Carolina Benvenga, Eugenia Costantini, Maria De Los Angeles Parrinello, Chiara Gensini, Viviana Strabelli; produttore: Carlo Cresto-Dina, Babak Karimi, Rebecca O’Brien, Domenico Procacci; produzione: Fandango, Sixteen Films, Medusa Film, Sky, Uk Film Council, Invicta Capital; distribuzione: Medusa; durata: 115’; origine: Gran Bretagna, Iran, Italia 2005; web info: fandango

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