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Tomorrowland - Il mondo di domani

Pubblicato il 21 maggio 2015 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Tomorrowland - Il mondo di domani

Nelle ultime settimane gonfiate da trailer, spot ammiccanti, prevendite di gadget e tutta una serie di diavolerie che farebbero impallidire anche il più accanito dei fan disneyani, viene facile chiedersi una volta assorbiti tutti i centotrenta minuti del nuovo franchise della Casa dei sogni, che cos’è Tomorrowland - Il mondo di domani? Un semplice film per bambini? Oppure si nasconde qualcos’altro dietro la cortina laccata di buonismo con la quale si veste un film pomposo e così narcisistico da risultare, per lunghi tratti, disturbante?
Chiaro come al giorno d’oggi sia difficile, o quantomeno impegnativo, imbastire una trama del tutto innovativa, quindi il regista Brad Bird, coadiuvato da una vecchia volpe dei serial-tv come Damon Lindelof, sfrutta la già abusatissima paura della fine del mondo così come lo conosciamo per mano dell’uomo cinico e negligente, incesellandola in un’ambientazione futuristica-fantascientifica nella quale l’arguta Casey Newton (Britt Robertson) è destinata a salvare il futuro del pianeta assieme all’ex ragazzo prodigio Frank Walker (un George Clooney opaco e lontano anni luce dalla brillantezza di un tempo), in viaggio tra le dimensioni, fino a Tomorrowland, un eden super-tecnologico popolato in armonia da umani e robot, culla avveniristica di un domani apparentemente irragiungibile che tutti sognano, ma che solo in pochi meritano.
Non ci sarebbe nulla di male nel considerare Tomorrowland - Il mondo di domani un divertente, quanto innocuo, passatempo per tutta la famiglia, se non fosse che il nuovo lungometraggio non animato della Disney incarna tutti quei difetti che al cinema non vorremmo mai vedere. A cominciare da una valanga di buonismo stucchevole e completamente fine a se stesso, un pantano di vecchi trucchetti al miele da commediante nel quale i personaggi (difficile addirittura definirli tali) annaspano e affondano, puri stereotipi, anime morte senza alcuna possibilità di evoluzione-involuzione, uccise da una scrittura scialba e confusa: ognuno di loro conosce già il percorso da seguire (così, purtroppo, anche lo spettatore), e non c’è nulla che non ci sia già stato detto o mostrato che riesca a suscitare interesse nell’intreccio, perfino nel tentativo di carpire in che modo si giungerà alla risoluzione degli eventi e a quale sia la lezione attorno alla quale orbita tanto urticante moralismo. Uno scivolone maldestro quello di Brad Bird, apprezzato in passato per i fasti de Gli incredibili e Ratatouille, addirittura premiati con l’Oscar, che dirige con eccessiva confusione un cast sottotono, con l’unica eccezione di Hugh Laurie (l’ex Dottor House che qui presta sgurado ed espressioni corrucciate al cattivo di turno); e nella fretta di impacchettare la zuccherosa morale agli occhi dello spettatore, Bird sorvola aspetti che avrebbero meritato maggiore attenzione introspettiva (il rapporto tra Casey e il padre e il fratellino), spinge troppo per modellare la sua creatura a immagine e somiglianza del meraviglioso Hugo Cabret di Scorsese (senza mai riuscirvi neanche lontanamente) e scade in maniera quasi grottesca in un accennato tentativo di propaganda (nei campi lunghissimi nei quali si scorgono i contorni di Tomorrowland questi finiscono per assomiglire verosimilmente ai parchi tematici Disney).
Così, se non si intende la produzione e la distribuzione di Tomorrowland - Il mondo di domani nell’accezione più commerciale possibile e immaginabile, la sua visione è del tutto inutile. E se questo è il futuro che attende la Disney, qualcuno dovrà accorrere per salvarla.


CAST & CREDITS

(Tomorrowland); Regia: Brad Bird; sceneggiatura: Brad Bird, Damon Lindelof, Jeff Jensen; fotografia: Claudio Miranda; montaggio: Walter Murch, Craig Wood; musica: Michael Giacchino; interpreti: Britt Robertson, George Clooney, Huch Laurie, Raffey Cassidy; produzione: Walt Disney Pictures; distribuzione: Walt Disney Pictures; origine: U.S.A., 2015; durata: 130’; webinfo: Sito Ufficiale


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