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Tourist, il viaggio nell’ombra dell’Occidente

Pubblicato il 5 novembre 2011 da Leonardo Gliatta


Tourist, il viaggio nell'ombra dell'Occidente

“Mi chiamo Martina Mastroianni, come tutti”, inizia così, come l’incipit di Troppi Paradisi di Walter Siti, la performance Tourist, uno sguardo acuto e intermittente su alcune delle riflessioni che meglio hanno inquadrato l’epoca in cui viviamo. Houellebecq, Giuseppe Genna, David F. Wallace, e il già citato Walter Siti, tutti punti di vista eretici che denunciano la autoreferenzialità del reale, l’individuo sempre più chiuso narcisisticamente nei suoi desideri artefatti. Ambizioso il progetto del regista Lorenzo Giansante di ricondurre a una forma rappresentativa le suggestioni degli autori precedenti, riuscito nel concentrarsi sul tema del turismo come viene inteso nel mondo occidentale. Siamo tutti una Martina Mastroianni, perché facciamo sogni mediocri. Releghiamo i nostri momenti veri a un aldilà ideale, un luogo sempre altro da quello in cui siamo, sessualizzato, perché è la patria del desiderio. I tre attori in scena sono omologati, interscambiabili, risucchiati dallo schermo della videocamera che amplifica l’immagine alterata della loro coscienza, si trovano a loro agio a dialogare con i simulacri di loro stessi, schermi del computer, videocamere, cavi, connessioni, pronti per mediatizzare un’esperienza che di per sé sarà sempre frustrante. Scena “inespressiva” nel suo mostrarsi come un non luogo, un aeroporto, dove le identità si falsificano e sono continuamente mercanteggiate. Tre personaggi distinti ma omologati, proprio come le loro recitazioni, a volte nervose, a volte attonite, altre sfuggenti. Un bel collage visivo, che premia gli sforzi del regista nel suo tentativo di compattare una materia tanto densa.


Regia: Lorenzo Giansante; drammaturgia: ispirato dall’opera di Michel Houellebecq, Walter Siti, David F. Wallace, e Giuseppe Genna, finalista al Premio NET 2010 (Teatro San Genesio, Roma); performer: Vito Gennaro Giacalone, Giulia D’Angiolini, Stella Ranieri, Martina Mastroianni; scenografie: Andrea Urso. In scena al Kollatino Underground il 28 ottobre alle 21.00, repliche sabato 5 e domenica 6 al Teatro Studio Uno (via Carlo Della Rocca, 6, Roma)


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