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Truth - Il prezzo della verità

Pubblicato il 17 marzo 2016 da Antonio Napolitano
VOTO:


Truth - Il prezzo della verità

Tratto dal memoriale di Mary Mapes intitolato Truth and Duty:The Press, the President and the Privilege of Power; Truth è la storia vera della Mapes e di Dan Rather, rispettivamente producer e storico conduttore di 60 minutes, programma di inchiesta di punta della CBS News che fece molto scandalo nel settembre 2004.

Proprio in quei giorni gli Americani erano alla vigilia di una elezione presidenziale molto importante e mai così incerta. Da un lato il veterano reduce del Vietnam, John Kerry e dall’altra il presidente uscente George W. Bush, intorno al cui servizio militare ci sono invece molte più ombre che luci. Ombre che lentamente prendono sempre più forma e che si trasformano in veri e propri documenti che in breve tempo compaiono sulla scrivania di Mary Mapes. La producer, donna tenace e incorruttibile, proprio in quell’anno si è particolarmente distinta per aver scoperto e aver rivelato al pubblico le torture nella prigione di Abu Ghraib, uno scoop che l’ha insignita di parecchi e prestigiosi riconoscimenti e non ci pensa due volte prima di lanciarsi in un’inchiesta che le avrebbe procurato non pochi grattacapi. Quei documenti infatti dimostrano le prove secondo cui George W. Bush ha trascurato il suo dovere nel periodo in cui prestava servizio come pilota nella Guardia Nazionale dell’Aeronautica del Texas. E inoltre, il presidente era stato arruolato solo grazie a delle raccomandazioni di alcuni amici di famiglia e lo aveva fatto solo ed esclusivamente per evitare di dover partire per il Vietnam. Ma quei documenti con cui Mary e Dan stanno facendo una rivelazione shock al Paese in quei giorni difficili, hanno dei vizi di forma. E da quei vizi, nascerà una guerra in cui la sostanza passerà in secondo piano perchè quello che conta non è la verità, ma solo ed esclusivamente i mezzi e le modalità da adoperare, perché è il mezzo il messaggio.

Interpretato magnificamente da Cate Blanchett (nei panni di Mary Mapes) e Robert Redford (Dan Rather), Truth è l’opera prima del regista James Vanderbilt (già sceneggiatore di Zodiac, The Amazing Spiderman, Indipendence Day: Resurgence), che, colpito da un articolo letto su Vanity Fair che parlava dello scandalo CBS, si mise a fare ricerche su quella storia mediatica troppo oscura per capire cosa effettivamente fosse successo dietro le telecamere. Così grazie anche all’incontro con Mary Mapes, Vanderbilt venne a conoscenza di elementi che erano stati fino ad allora poco chiari e decide di realizzare un film per renderli pubblici, ispirandosi ad un altro scandalo presidenziale e ad un film che aveva fatto parte della sua formazione artistica, quel All the President’s Men che vedeva tra i suoi protagonisti qualche decennio prima proprio lo stesso Robert Redford.

Truth è un film di inchiesta che rientra dignitosamente nel filone dei reporter movies, girato e montato con molto ritmo e dinamismo (le due ore di visione scorrono via piacevolmente), senza perdersi in inutili costruzioni leziose e ridondanti ma con una struttura narrativa che riesce a districare bene i fili della matassa contorta e che sin da subito risulta facile e interessante da seguire. Naturalmente dato il tema e la forza empatica del film, era eccessivo chiedere al regista di evitare passaggi dialogici dall’alto potenziale di demagogia enfatica, ma il fatto di riuscire a limitarli esclusivamente ad un paio di casi, è comunque un segnale positivo.

Truth è un film che ha diversi meriti e non solo per aver messo alla luce una verità insabbiata. Un opera che, dopo dieci anni, rimette alla luce dal giusto punto di vista un presidente che nell’immaginario di molti è ancora fotografato come quell’omino fuori dal mondo che sta ascoltando la storiella delle caprette quell’11 settembre, quando il mondo non è stato più lo stesso. Un film che esce negli Stati Uniti proprio alla vigilia di un’altra importantissima sfida elettorale quali le Primarie per le presidenziali del 2016, in cui, come già molti hanno giustamente fatto notare, tra i vari candidati c’è un tale Jeff Bush, fratello minore proprio di quel signore per colpa di cui Mary e Dan furono licenziati e costretti a mettere fine alla loro brillante carriera di giornalismo.


CAST & CREDITS

(Truth); Regia: James Vanderbilt; fotografia: Mandy Walker; montaggio: Richard Francis Bruce; musica: Brian Tyler; interpreti: Cate Blanchett, Robert Redford, Elisabeth Moss, Topher Grace, Dennis Quaid; produzione: Mythology Entertainment, Echo Lake Entertainment, RatPac Entertainment; distribuzione: Lucky Red; origine: USA, 2015; durata: 121’; Proposta di voto: 3 stelle su 5


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