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’Un mostro dalle mille teste’, di Rodrigo Plà disponibile nella sala virtuale di CineMAF

Pubblicato il 20 dicembre 2016 da Carlo Dutto


'Un mostro dalle mille teste', di Rodrigo Plà disponibile nella sala virtuale di CineMAF

Un Mostro dalle mille teste , quarto film di Rodrigo Plá, uscito in Italia all’inizio di novembre con Cineclub Internazionale Distribuzione, da oggi è disponibile in questa sala virtuale:

www.cinemaf.net

Si accede come in una normale sala cinematografica, solo che è online e, una volta effettuata la registrazione e pagato il biglietto di 5 euro per le prime visioni, si hanno 48 ore di tempo per vedere il film.

CineMAF è un nuovo portale di streaming che offre agli utenti la possibilità di poter guardare On-demand film in contemporanea con la sala cinematografica o come proseguimento di prima visione, su ogni tipo di device: Smartphone, Tablet, PC/MAC.

QUANDO IPPOCRATE INCONTRA KAFKA, IN MESSICO (Le Monde)

“Una madre, suo figlio e un’arma. L’incapacità di piangere e un errore. Una tragedia personale gettata nella pubblica piazza. La salute, un diritto umano minato, che diventa una questione di soldi. Le grandi aziende e la mancanza di responsabilità morale visualizzati da questi "mostri" dei tempi moderni. L’inefficienza, la burocrazia e la corruzione come tanti nemici del cittadino comune”. (Rodrigo Plà)

Venezia 72
ORIZZONTI – OPENING FILM
distribuito da CINECLUB INTERNAZIONALE DISTRIBUZIONE

UN MOSTRO DALLE MILLE TESTE di Rodrigo Plà
nelle sale italiane dal 3 novembre

Nessun personaggio emerge integro o illeso da questa storia di uno contro il sistema. (Variety)

Girato con una certa ironia cupa e caratterizzato da diversi elementi di genere (…) questo film dovrebbe seguire le orme del film più di successo di Plà, La Zona, che ha vinto il Leone per la Migliore Opera Prima a Venezia nel 2007. (Hollywood Reporter)

SINOSSI BREVE
Nel disperato tentativo di salvare la vita a suo marito, riuscendo a ottenere per lui le cure mediche di cui ha bisogno per riuscire a sopravvivere, Sonia intraprende una lotta contro la sua compagnia di assicurazione, corrotta e negligente, e contro i rappresentanti complici – spingendo, così, se stessa e suo figlio all’interno di una vertiginosa spirale di violenza.

Un animale che soffre, non piange, morde…

Dopo essersi aggiudicato il Leone del futuro nel 2007 con il suo coraggioso esordio La zona, Rodrigo Plà è tornato a Venezia con Un mostro dalle mille teste – film che ha aperto il Concorso di Orizzonti alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Proseguendo sulla scia del dramma sociale, il regista uruguayano d’adozione messicana si scaglia contro la corruzione e la negligenza del sistema burocratico del suo paese. Attraverso la storia di Sonia Bonet – interpretata con bravura, sensibilità e coraggio da Jana Raluy – l’autore costruisce un thriller psicologico in cui emerge preponderante tutta l’esasperazione di una donna intenta ad intraprendere un’estenuante lotta contro il sistema, che si tramuta ben presto in una spirale di violenza in cui verrà coinvolto anche il figlio. Il caso di malasanità rappresentato da Plà, infatti, diventa parabola sociale di un sistema moralmente corrotto incentrato solo sul profitto. Gli stessi stilemi classici del thriller sono funzionali a portare avanti il processo che il regista fa alla società messicana con il parallelismo del processo di Sonia fuori campo – in Messico, infatti, solo l’otto per cento della popolazione può permettersi un’assicurazione sanitaria.

Tratto dall’omonima opera letteraria della moglie Laura Santullo – che ha anche sceneggiato il film – Un mostro dalle mille teste, come tutta la produzione artistica del regista, affonda le sue radici nella condizione di rifugiato politico uruguayano dell’autore, rendendolo, senza dubbio, maggiormente sensibile a problematiche a carattere socio-politico.

L’onore di dare il via Concorso di Orizzonti della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è toccato al regista Rodrigo Plá , che, nel 2007, vincendo il Leone del futuro - riservato alle opere prime di tutte le sezioni- con il lungometraggio d’esordio La zona, proposto dalle Giornate degli autori, si era affermato a livello internazionale come una delle maggiori promesse del nuovo cinema messicano.

La zona è stato poi pluri-premiato in numerosi festival.

Con il suo quarto lavoro, Un Mostro dalle mille teste¸ il cineasta si conferma autore di grande talento, grazie a un film che mette in scena con rimarchevole asciuttezza narrativa una sorta di parabola sociale, il cui obiettivo è la denuncia dell’inefficienza, la burocrazia e la corruzione di una società che guarda solo al profitto. In soli 75 minuti, i protagonisti di un comune caso di malasanità diventano gli eroi negativi di una paradossale vicenda di cronaca nera, che si colora di tragedia. Il ricorso alle convenzioni del thrilling si piegano all’esigenza di denunciare il mostro dalle mille teste che minaccia la vita dei cittadini comuni. Nell’impossibilità di difendere altrimenti i propri diritti di fronte all’irresponsabilità morale di chi detiene il potere di controllo, all’individuo non resta che reagire in maniera distorta e autolesionista…


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