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Una notte al museo 2 - la fuga

Pubblicato il 23 maggio 2009 da Nicola Lazzerotti


Una notte al museo 2 - la fuga

Larry Daley (Ben Stiller) non è più il guardiano notturno del museo di storia naturale di New York. Oggi ha fondato un’azienda di successo e fa televendite, ma non è felice. Torna sempre più di rado a trovare i suoi amici ‘notturni’. Neanche il museo è più lo stesso, le vecchie statue di cera e i modellini – spediti nei magazzini soterranei del Smithsonian Museum di Washington, il più grande complesso museale del mondo – sono sostituiti da proiettori di impalpabili ologrammi.
Larry dispiaciuto dall’accanimento e dalla nuova vita che sta conducendo è contattato dal cowboy Jedediah Smith (Owen Wilson) con una richiesta di aiuto. La scimmietta dispettosa aveva rubato la tavola egizia capace di animare le statue e al Smithsonian questa ha rianimato Kahmunrah, fratello del faraone Ahkmenrah (il cattivo del primo film).Larry si precipita a salvare i vecchi amici.

Molto è cambiato in questo seguito di Una notte al museo, spesso si dice infatti che un sequel risulti essere inferiore all’originale, in questo caso sembra essere la verità. Manca molto di quegli elementi che avevano contribuito a dare carica e vigore al primo film. In tal caso è sparita quell’atmosfera di “incanto” che regnava nell’originale. Nel nuovo film tutto infatti sa di già visto e di scontato non basta aumentare la dose di spettacolarità degli effetti speciali, a dire il vero molto poco speciali, orribile la scena del volo con il Wright Flyer all’interno del museo. Manca una trama appassionante e la storiella d’amore onestamente ha veramente poco senso. C’è poco da dire riguardo il film a parte, se proprio si volesse leggere in profondità nella pellicola, ci potremmo scovare una velatissima e forse involontaria critica alle nuove forme di intrattenimento che stanno invadendo via via le nostre sale cinematografiche. Il 3D è infatti il ‘nuovo’ che avanza colpendo proprio pellicole come Una notte al museo 2 - La fuga, questo nuovo modo di fare film sta soppiantando il vecchio cinema, alla ricerca sempre più estrema di una forma spettacolarità fine a se stessa, contro una cultura dell’intrattenimento più sofisticata ed attenta alla dimensione narrativa. Probabilmente questo è solo un involontario sotto-testo che noi forzatamente vogliamo intravedere. Troppi sono infatti gli elementi che ci confondono a riguardo in primis proprio una sceneggiatura imbarazzante e misera.
Ad appesantire la fruizione il doppiaggio italiano, a tratti penoso, che snatura completamente l’opera e la ridefinisce dandogli un taglio diverso dall’originale. Il guardiano napoletano, il centurione romano e anche i riferimenti a Berlusconi sono appiccicati alle labbra degli attori e trasudano sensazioni svilenti, nate da un provincialismo che non ci appartiene più da tempo. In definitiva quello che è un film solo mediocre in inglese riesce ad essere orribile in Italiano!
Il film è inoltre pieno di riferimenti e citazioni spesso forzate e se inutile è il cameo di Darth Vader, veramente delirante quello di Clint Howard nella parte che fu in Apollo 13 (infatti Clint Howard, fratello minore del più famoso Ron Howard, riprende la parte che ebbe in Apollo 13 e che gli valse il riconoscimento come ‘la più grande comparsa parlante di tutti i tempi!’).


CAST & CREDITS

(Night at the Museum: Battle of the Smithsonian); Regia: Shawn Levy; sceneggiatura: Robert Ben Garant, Thomas Lennon; fotografia: John Schwartzman; montaggio: Dean Zimmerman; musica: Alan Silvestri; interpreti: Ben Stiller (Larry Daley), Amy Adams (Amelia Earhart), Owen Wilson (Jedediah Smith), Robin Williams (Teddy Roosevelt); produzione: 21 Laps Entertainment/1492 Pictures; distribuzione: 20th Century Fox; origine: U.S.A./Canada, 2009; durata: 105’


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