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Unstoppable - Fuori controllo

Pubblicato il 11 novembre 2010 da Simone Isola


Unstoppable - Fuori controllo

Benvenuti sul folle treno di Tony Scott, regista avvezzo all’action movie di alto contenuto adrenalinico. Storie di corse contro il tempo, con uomini comuni che si trasformano casualmente in eroi, soli contro tutto e tutti. Unstoppable è da ritenersi dunque la summa del cinema di Scott, il punto d’incontro perfetto tra pregi e limiti. Qui il nemico è un bestione di acciaio, un enorme treno merci che inavvertitamente sfugge al controllo dell’uomo durante uno scambio in stazione. Lentamente si apre lo scenario su un potenziale disastro: alcuni vagoni infatti trasportano fenolo fuso, una sostanza che unita alla quantità di combustibile presente può generare risultati facilmente immaginabili. Sulla stessa linea ma a chilometri di distanza due individui apparentemente diversi si preparano ad affrontare la loro giornata di lavoro alla guida di un altro convoglio. C’è Will Gordon, giovane raccomandato al suo primo incarico da capotreno, e Frank Barnes, veterano conducente che ha da poco ricevuto la lettera di prepensionamento a mezza indennità. Entrambi nascondono una vita privata tribolata, panni sporchi che lentamente vengano a galla durante il loro viaggio. Il vissuto dei due eroi resta sempre alquanto vago, posticcio; Will è stato allontanato dalla moglie e dalla figlia dopo aver minacciato un poliziotto, Frank ha perso la moglie vittima di un tumore e ha problemi con le due giovani figlie. Accenni tuttavia che restano sospesi, poco approfonditi, che poco o nulla hanno a che fare con l’azione del film. Anche in un action movie una dinamica scontata è pur sempre scontata; molto meglio non svelare il passato dei personaggi piuttosto che farlo raccontare da loro come se leggessero un libro stampato. L’importante è che Frank e Will mettano una pezza all’incidente. Tutti gli altri piani d’intervento (tra i quali il fantasioso tentativo di far calare un marines sul treno in corsa…) sono infruttuosi e causano danni e vittime. Le città che si affacciano sulla linea ferroviaria vengono evacuate, il panico dilaga su tutto il territorio della Pennsylvania. L’ansia di realismo, che in questi casi dovrebbe essere messa decisamente da parte, si traduce in continui inserti di dirette televisive che stancano e non fanno altro che distogliere l’attenzione dalla scena. I reporter documentano l’imminente catastrofe con un cinismo che sfiora a tratti il sadico.

Sin qui nessun problema: siamo di fronte ad un tipico prodotto di intrattenimento. All’ultima stazione però il film deraglia e diventa irritante. I due eroi grazie alle eroiche gesta risolvono magicamente tutti i loro problemi privati e di lavoro. Spuntano di colpo figli, mogli, stipendi e onori. I macchinisti morti in precedenza? Il marines ferito? Mah… Insomma, rischiare la vita in tv conviene.

Il film corre veloce senza mai scendere in profondità, in un susseguirsi di musiche d’azione, inquadrature incalzanti, zoomate e montaggio frenetico. Stimolato dalla natura dinamica del film, Scott firma una regia frenetica, anzi ipercinetica, con continui movimenti, carrelli, travelling e quant’altro. Denzel Washington gigioneggia senza sosta, con sorrisetti, smorfie e sguardi malinconici. In fondo la trama non è altro che l’ennesima variante di un cinema dove non è l’uomo al centro della scena ma le sua azioni. Scott è un abile giostraio che punta all’emozione epidermica, accende impaziente il suo spettacolo abile quanto fine a se stesso e gira sempre attorno al sussulto dello spettatore. Ma una volta scesi?


CAST & CREDITS

(Unstoppable) Regia: Tony Scott; sceneggiatura: Mark Bomback; fotografia: Ben Seresin; montaggio: Robert Duffy Chris Lebenzon; musica: Harry Gregson-Williams; interpreti: Denzel Washington, Chris Pine, Rosario Dawson; produzione: 20th Century Fox; distribuzione: 20th Century Fox; origine:USA; durata: 99 min.


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