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Venezia 76 - Qiqiu (Balloon)

Pubblicato il 1 settembre 2019 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Venezia 76 - Qiqiu (Balloon)

Tibet oggi.
Il palloncino che da il titolo al film non ha un solo significato letterale, rappresentando i palloncini colorati adorati dai bambini di tutto il mondo: qui è, in primo luogo, un preservativo anticoncezionale, più di una volta gonfiato a fiato dai ragazzini e usato come gioco o come merce di scambio.
Darje e Drolkar, una coppia di allevatori di pecore con tre figli, un maschio al liceo a studiare in paese, due piccoletti con loro nei campi. La moglie si ammazza di lavoro, esattamente come il marito. È stanca di partorire figli, quindi si industria affinché non accada: va in motocicletta fino all’ospedale più vicino dove la dottoressa che conosce bene la rifornisce di preservativi gratis.
“Li hai già finiti? Non hai un marito, hai un montone” esclama allusiva.
Effettivamente il marito si è procurato di recente un montone per ingravidare le pecore: che sia la carne dell’animale a regalargli tanta potenza e vigore sessuale? Le donne scherzano quasi come donne occidentali, l’ospedale suggerisce e caldeggia il controllo delle nascite, chi ha troppi figli paga una penale (una declinazione della politica del figlio unico cinese?). Il medico si vanta di avere generato un solo figlio, così la sua educazione potrà essere accurata e potrà conseguire un titolo di studio.
Dentro i personaggi evolvono, fuori, nel paesaggio che li circonda, il deserto la sabbia il cielo vicinissimo sembrano fermi all’alba dei tempi.
Il nonno, che vive con la coppia, parla ai nipotini dell’anima della nonna che si è reincarnata nel figlio maggiore, Jamyang, li conduce al tempio a pregare per lei, è il nesso tra passato e presente.
La sorella della moglie, che va a passare del tempo con loro, ha indossato i panni della monaca buddista in seguito a un trascorso compromettente con un uomo che incontra alla scuola del nipote, di cui è per caso professore: ha scritto un libro sulla loro storia, che le dona.
Un continuo passaggio tra innovazione e tradizione, credenze e realismo, evidenze razionali e reazioni emotive.
Il palloncino causerà molti cambiamenti nell’assetto familiare, nella lentezza dei tempi della vita orientale, nei pensieri e nelle azioni dei protagonisti.
Un film coraggioso, che affronta temi complessi con la semplicità zen secondo la quale nulla è casuale, tutto è causale.


CAST & CREDITS

(Qiqiu); Regia: Pema Tseden; sceneggiatura: Pema Tseden; fotografia: Lu Songye; montaggio: Liao Ching-Sung, Jin Di; musica: Peyman Yazdanian; interpreti: Sonan Wangmo, Jinpa, Yangshik Tso; produzione: Tang Dynasty Cultural Communication (Beijing), Factory Gate Films (Huang Xufeng), Mani Stone Pictures, Beijing China Central Plains, Digital Cinema Line, iQIYI Pictures; origine: Cina; durata: 102’


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