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Wes Anderson in stop motion: Fantastic Mr. Fox

Pubblicato il 19 aprile 2010 da Arianna Pagliara


Wes Anderson in stop motion: Fantastic Mr. Fox

Tratto da un racconto di Roal Dhal, Fantastic Mr. Fox è una curiosa storia di cui sono protagonisti degli animali (anzitutto volpi, e poi tassi, opossum, ratti e così via) splendidamente umanizzati, in modo, si potrebbe dire, tipicamente “andersoniano”. Il regista Wes Anderson infatti riporta in questo delizioso film d’animazione in stop-motion tutta la carica ironica e, al contempo, sottilmente malinconica del suo cinema. Ancora, in casa del protagonista Mr. Fox si ritrova qualche traccia di quelle famiglie numerose, insolite, vivaci e complicate – e a volte sull’orlo del disfacimento – che da sempre appassionano Anderson (da I Tenenbaum a Il treno per il Darjeeling). E’ soprattutto la rappresentazione dei rapporti personali, segnati da incomprensioni spesso dolorose che però vengono raccontate sempre con irresistibile umorismo, che dal cinema del regista americano viene trasportata - con le dovute accortezze - in questo film d’animazione. Certo, i modi della narrazione e lo stile rappresentativo si semplificano per aderire appieno alla dimensione della fiaba, ma nei “selvatici personaggi” di Fantastic Mr. Fox resta senza dubbio qualcosa degli inconfondibili protagonisti del cinema di Anderson. A cominciare dalle voci: quelle di Bill Murray, Owen Wilson, Jason Schwartzman, nomi che non possono non richiamare alla mente film come Rushmore o Le avventure acquatiche di Steve Zissou, oltre ovviamente ai due precedenti sopra citati, visto che la coerenza dei vari lavori del regista nel corso del tempo passa anche attraverso la fedeltà e la continuità del suo rapporto con questi attori.
Il bisogno di certi personaggi di essere apprezzati e incoraggiati (spesso figli in cerca dell’approvazione dei genitori), l’immaturità incorreggibile degli adulti, gli attriti nei rapporti di coppia – risolti con dialoghi frizzanti tesi tra l’amarezza e lo humor – stanno al centro di molte pellicole di Anderson. In perfetta continuità con tutto questo, qui vediamo il piccolo Ash sempre bisognoso del consenso e della stima del padre, il “fantastico” signor Fox, ineguagliabile e infallibile ladro di pollame. Dal canto suo, Mr. Fox – che parla con la voce seducente di George Clooney – è una rappresentazione giocosa e divertita del tipico uomo irresponsabile che si lascia andare a tutta una serie di atteggiamenti che sua moglie, che pure lo ama, non può non disapprovare (come non pensare allora a Royal Tenenbaum o, per certi versi, a Steve Zissou). Il signor Fox infatti, stanco di essere un composto e serio giornalista che vive in una modesta tana scavata nel terreno, decide di trasferirsi in un “lussuoso appartamento” in cima ad un albero e soprattutto infrange l’importante promessa fatta alla moglie molti anni prima nel momento in cui ricomincia a rubare, poiché incapace di contrastare un istinto tenacemente radicato in lui. Le sue spedizioni notturne in cerca di cibo innescano così un inarrestabile meccanismo a catena che vede coinvolti i perfidi Boggis, Bunce e Bean, tre possidenti del luogo che, come rappresentanza dell’umanità nel mondo animale, fanno a dir poco una magra figura.
Ma oltre a questa solida coerenza contenutistica, Fantastic Mr. Fox mostra una continuità fortissima col precedente cinema di Anderson anche dal punto di vista prettamente figurativo e stilistico, per l’uso del colore e delle scenografie e persino nei movimenti di macchina. Lo sguardo della macchina da presa che in Steve Zissou tagliava in sezione la nave come un modellino giocattolo, torna qui in maniera identica nella rappresentazione del mondo sotterraneo in cui si muovono i protagonisti animali; e ancora, le sovrimpressioni di scritte che diventano quasi delle dichiarazioni umoristiche, l’utilizzo attento e originale delle musiche, i dialoghi pungenti e briosi, tutto contribuisce a creare quelle tipica, inimitabile atmosfera che contraddistingue lo stile di Anderson. Certo, le premesse perché ciò avvenga ci sono tutte: la filmografia del regista americano infatti, spesso intrisa di umori piacevolmente surreali, è tutta segnata – anzitutto dal punto di vista visivo – da una giocosa inventiva e da una fantasia che sembrano strizzare l’occhio all’animazione. Fantastic Mr. Fox insomma non è solo una gradevolissima fiaba in stop-motion, ma anche una indubbia riconferma delle personalissime, mirabili capacità creative di Wes Anderson.


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