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Addii - Raimondo Vianello

Pubblicato il 16 aprile 2010 da Donato Guida


Addii - Raimondo Vianello

Avrebbe compiuto 88 anni il 7 maggio 2010: Raimondo Vianello si è spento alle 6:52 del 15 aprile, dopo aver trascorso gli ultimi undici giorni all’ospedale San Raffaele di Milano.
Classe 1922, Vianello ha avuto quella che potrebbe definirsi “un’infanzia militaresca”: il padre Guido era ammiraglio della Marina Militare d’istanza in Dalmazia; divenuto bersagliere, dopo aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, viene detenuto nel campo di concentramento di Coltano. Dall’inizio degli anni ’50 comincia la scalata ad una carriera che gli porterà, oltre a diversi premi, anche a grandi soddisfazioni personali. Dapprima con il teatro di rivista, passò poi al cinema e al teatro, prima di approdare a quella che sarebbe stata la sua fissa dimora (la televisione, appunto). Con Ugo Tognazzi ha creato una delle migliori coppie comiche che lo spettacolo italiano abbia mai visto: uno (Ugo) dalla pronta battuta un po’ più volgare, l’altro (Raimondo) più fine, elegante, distaccato, che fa sfoggio di uno humor inglese che l’ha sempre contraddistinto. Una coppia che, sfortunatamente, è durata poco: Tognazzi avrebbe trovato il posto che meritava nel cinema italiano, divenendo uno dei più grandi attori che il grande schermo ricordi; Vianello, dal canto suo, in maniera diversa rispetto al compagno (ma di egual prestigio), troverà una sua posizione d’onore nella tv.
Fuori una coppia, ne entra subito un’altra: è il 1962 quando Vianello sposa Sandra Mondaini, la donna che rimarrà, fino ai suoi ultimi giorni, compagna di vita e di lavoro. Il lavoro intanto va a gonfie vele, soprattutto in televisione: programmi come Sai che ti dico?, Tante scuse, Io e la befana, e, ovviamente, anche il cinema; un attore istrionico, amava i travestimenti e, facendo divertire, si divertiva egualmente; tanti i film, in coppia con Tognazzi o, anche, con Totò: I due orfanelli (1947), Fifa e arena (1948) e Totò sceicco (1950) di Mario Mattòli, o anche i comici film di Steno, come ad esempio Mia nonna poliziotto (1958), A noi piace freddo…! (1960) e Psycosissimo (1961). Grande tifoso e appassionato di calcio, è indimenticabile il programma Pressing, condotto per ben nove anni.
Ma, ovviamente, parlando di Vianello e, di conseguenza, di sua moglie Sandra, non si può non ricordare il grande successo avuto da Casa Vianello, vera e propria madre delle sit-com italiane; tanti i premi vinti per questo programma, addirittura cinque Telegatti (gli Oscar italiani della televisione). Tanti i premi vinti dallo stesso Vianello: l’ultimo, alla carriera, ritirato due anni fa al Roma Fiction Fest.
È difficile cercare di spiegare in poche righe una lunghissima carriera, com’è stata quella di Raimondo Vianello: piena di successi, tra film e televisione; difficile non essere retorici nel ricordare un grande presentatore, il cosiddetto “terzo tenore” che (ahinoi!) raggiunge gli altri indimenticabili due, Corrado e Mike Bongiorno. Difficile utilizzare poche frasi fatte per ricordare un uomo che, col suo charme e la sua classe, la sua ironia mai volgare, sempre equilibrata, è riuscito nell’intento di offrire grande eleganza alla televisione italiana; una classe che oggi manca tanto e che, con la dipartita di una delle ultime punte di diamante, perde forse l’unica possibilità di essere riconquistata.
Avrebbe compiuto 88 anni fra poco meno di un mese: ma possiamo dire che 87 anni gli sono bastati per lasciare un ricordo incancellabile della sua vita.


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