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Addio a Luca, ultimo erede del teatro di Eduardo.

Pubblicato il 1 dicembre 2015 da Monia Manzo


Addio a Luca, ultimo erede del teatro di Eduardo.

Luca De Filippo ha continuato ad andare in scena con lo spettacolo Non ti pago, fino a quando il suo corpo di grande attore ha avuto le forze per sopportare il dolore, cercando di mettere da parte il male oscuro che inizialmente i medici non avevano individuato.
Uomo di grande spessore umano e culturale: questo lo si può affermare senza nessun tipo di retorica, perché Luca De Filippo è all’unanimità ricordato così da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo nel corso della sua lunghissima carriera, iniziata da bambino nella compagnia di Eduardo. Noi amiamo ricordalo così piccolo, piccolissimo, quando il padre lo presentò al pubblico milanese in occasione di un Natale a casa Cupiello, che sarebbe stato registrato per la RAI.
In quell’occasione Eduardo De Filippo aveva parlato di Luca non come un bambino prodigio, ma come un piccolo che stava già imparando il mestiere e come tale doveva essere considerato, quindi chiedeva al pubblico di perdonargli eventuali errori se ce ne fossero stati.
L’umiltà e l’etica dell’imprinting paterno hanno permeato Luca per tutta la sua esistenza, pur nelle differenze artistiche e caratteriali che anzi si sono con il tempo valorizzate: Luca infatti seppur sia stato sempre attento nel trasmettere l’eredità teatrale e letteraria della sua grande famiglia, non ha mai tradito la sua interpretazione dei testi e della parola.
La lingua che emergeva negli spettacoli di Luca era infatti frutto di uno stile molto più asciutto e relativamente moderno, rispetto ad una società che era ca cambiata profondamente in pochi decenni dalla scomparsa di Eduardo.
Testimone uno degli ultimi lavori, Filumena Marturano in cui era stato accompagnato da Lina Sastri, che oggi lo descrive come un "uomo colto, sensibile, a cui voleva molto bene."
È stato indubbiamente difficile per il regista e attore partenopeo poter sopportare tutta la vita un continuo ed inevitabile confronto con un colosso come il padre, che ha alla fine egregiamente superato grazie ad un importante equilibrio tra tradizione ed innovazione, frutto dell’intelligenza e profonda sensibilità di un figlio prediletto del teatro italiano.
Grazie Luca per averci donato senza riserve l’artista, ma soprattutto l’uomo.


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