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Animerama (libro)

Pubblicato il 17 aprile 2016 da Antonio Napolitano


Animerama (libro)

Animerama è il titolo di una trilogia ideata da Osamu Tezuka, celebre fumettista e regista giapponese apprezzato in tutto il mondo e acclamato come il “dio dei manga”. Ricca di sperimentazioni sia dal punto di vista narrativo che tecnico, la trilogia affronta in maniera decisa temi delicati come la sensualità e l’erotismo sottintendendo una profonda critica sociale e culturale. Tutti temi che ritornano molto spesso sotto differenti declinazioni nell’universo dell’animazione e del fumetto giapponese e che negli anni lo hanno reso celebre su scala planetaria. Proprio su questi temi e su come si è sviluppata questa arte contemporanea apprezzata in tutto il mondo, ha scritto un libro Maria Roberta Novielli, docente di cinema e letteratura giapponese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che prende in prestito lo stesso titolo della trilogia di Tezuka. Animerama, volume pubblicato dalla casa editrice Marsilio, è infatti un saggio approfondito e molto interessante in cui l’autrice racconta quasi cento anni di cinema d’animazione giapponese tra mainstream e produzioni sperimentali. Molto ricco e dettagliato, il testo attraversa tutto il secolo, parte dalle origini del cinema d’animazione del Sol Levante con riferimento alle prime forme di emakimono (storie illustrate su carta) o di kamishibai (teatro di carta), passa per la creazione dei primi manga e delle prime animazioni (anime) ed arriva ai giorni nostri. Un percorso ampio che si sviluppa cronologicamente e che affronta non solo la storia dell’animazione, ma soprattutto si intreccia, in maniera molto analitica ed efficace, con l’evoluzione e il processo storico-politico-culturale che riguarda il Giappone, un Paese che sembrerebbe quello in assoluto più lontano dalla nostra cultura occidentale, ma che in realtà ne rappresenta il vero contraltare. Come infatti ha scritto Giannalberto Bendazzi nella prefazione nel testo: “Unico grande paese del mondo a non essere mai stato colonizzato dagli europei, dopo le civiltà dell’Asia il Giappone ha assorbito e filtrato la civiltà occidentale per un secolo e mezzo, senza omogeneizzarsi mai. L’alterità del Giappone rispetto a noi in sostanza è un fatto che in quanto tale va registrato, studiato, descritto, rinunciando però in partenza a indagarne la formula magica”. Ma più di ogni altra cosa fa impressione soprattutto per il lettore post-moderno, quello della generazione cresciuta a pane e anime, vedere quanto una cultura lontana si sia impossessata di lui. Un Paese la cui storia è segnata da temi particolari ed individuali quali l’impero, i samurai, l’atomica, temi che i giovani occidentali non hanno vissuto sulla loro pelle, né minimamente respirato, siano diventati a loro vicini, arrivando addirittura a sostituirsi a quelli che invece avevano caratterizzato il loro patrimonio genetico. L’abbandono, l’apocalisse, l’erotismo subliminale che diventa esplosivo, sono tutte questioni ricorrenti che l’occidentale ha fatto sue e che Maria Roberta Novielli osserva e inquadra in una precisa disamina storica. L’autrice, oltre al lato più strettamente analitico, riesce comunque a realizzare un quadro storico più generale e documentato sull’animazione giapponese senza tralasciare informazioni su trame e storie dei film e delle opere citate. E così non si può fare a meno di citare celebri autori (oltre il già nominato Tezuka) quali Kenzo Masaoka, Noburo Ofuji, Joji Kuri, Taku Furukawa, Hayao Miyazaki, Satoshi Kon ma anche poeti e scrittori giapponesi fondamentali per l’ispirazione di questi autori, come ad esempio Kenji Miyazawa autore del racconto Una notte sul treno della Via Lattea.

Sebbene in misura minore rispetto agli altri temi, anche il lato formale e tecnico delle opere citate trova spazio all’interno del libro con frequenti analisi su materiali e tecniche adoperate (dallo studio delle inquadrature all’utilizzo dei modellini, dalla puppet animation alla stop motion…) e sulle influenze pittoriche che i maestri giapponesi hanno sentito verso l’Occidente (con Bosch, Dalì, De Chirico…). Animerama, come ha concluso Bendazzi, “è un libro che ha tutte le caratteristiche di un classico e che deve essere presto tradotto. Un vantaggio per tutti in un momento in cui la cultura italiana dell’animazione sta guadagnando prestigio nello scenario internazionale”.


Autore: Maria Roberta Novielli
Titolo: Animerama. Storie del cinema d’animazione giapponese
Editore: Marsilio
Dati: pp. 256 con 40 ill. b/n
Anno: 2015
Prezzo: 24,00 €
Isbn: 978-88-317-2047-2
webinfo: [Scheda libro sul sito Marsilio http://www.marsilioeditori.it/libri...]


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