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ASI’

Pubblicato il 26 settembre 2005 da Simone Isola


ASI'

Il cinema è un mezzo di espressione vasto e articolato. Il suo linguaggio si è sviluppato grazie all’apporto di autori spesso non allineati, lontani dalla ribalta e dal successo commerciale. Asì può essere definito un film sperimentale, nato da un’esigenza non convenzionale. Il regista, Jesus Mario Lozano, è partito da questo presupposto: secondo documentati studi scientifici, 32 secondi è il tempo massimo di concentrazione guardando un’immagine. Utilizzando quindi una forma volutamente discontinua, frammentaria, costituita da una serie di "quadri", viene raccontata giorno per giorno la vita di Ivan, un ragazzo come tanti chiuso nell’isolamento giovanile della propria camera. La regia si limita a registrare i movimenti e le azioni del protagonista, nascondendo o rinnegando la propria presenza. Convergono in questo film numerose esperienze del passato; dal cinema verité al docu - fiction, sino alla poetica del "buco della serratura" di Zavattini. Non è facile definire Asì, perché prodotto ibrido, intellettuale. Lozano mette al bando ricercatezze tecniche, formali, si limita a registrare, a prendere atto della visione; la figura tradizionale del regista viene deviata, da creatore di realtà/finzione a semplice osservatore. Sembra così di tornare ai tempi dei Lumiere. Asì ha comunque tutti gli elementi del film tradizionale: un protagonista, una trama (anche se debole) e un ambiente. Lo scorrere del tempo viene trasmesso attraverso il montaggio, che divide rigidamente, alternandolecon lo schermo nero, le singole sequenze. Ivan riesce ad uscire dallo stato di isolamento rimanendo coinvolto nella relazione tra due attori, e ricevendo in regalo la videocamera da un amico. Questo elemento narrativo salva il film dallo status di operazione puramente intellettuale; la rigida struttura di Asì scricchiola quando il protagonista ha la possibilità di uscire dal suo recinto, di vivere la vita e guardare il mondo con libertà. Ivan diventa così un artista, un filmaker. Giudicare Asì con i tradizionali valori critici è ingiusto; più opportuno prenderlo come una riflessione sul fare cinema, sulla vita, che sicuramente non può rappresentarsi compiutamente in 32 secondi.

[Settembre 2005]

Regia: Jesús-Mario Lozano; sceneggiatura: Jesús-Mario Lozano; fotografia: Emiliano Villanueva; musica: Fred Saboonchi; montaggio: Oscar Montemayor; produzione: Juan Manuel González e Oscar Montemayor


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