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BERLINO 2005 - ISTRUZIONI PER L’USO

Pubblicato il 18 febbraio 2005 da Antonio Pezzuto


BERLINO 2005 - ISTRUZIONI PER L'USO

Regis Wargnier, già regista dei mediocri Indocina ed Est-Ovest, inaugura il 55° Festival di Berlino con Man to man il viaggio di una équipe di antropologi (Kristin Scott Thomas e Joseph Fiennes), che nel 1870 ricerca in Africa (e dove se no?) l’anello mancante tra l’uomo e la scimmia, per poi tornarsene a casa, in Scozia, con una coppia di Pigmei. È questo solo il primo dei quasi 400 film che saranno proiettati in questi giorni nella capitale tedesca, tra Forum, Panorama, Concorso e fuori concorso. In prima pagina, ovviamente, i ventidue titoli tra i quali il presidente della Giuria, Roland Emmerich, dovrà scegliere a chi assegnare l’Orso d’Oro, e tra questi, l’unico italiano in concorso, Stefano Mordini documentarista tra i più interessanti tra quelli in attività in Italia, regista di video clip, che esordisce nel lungo, con Valentina Cervi e Stefano Accorsi, in Provincia Meccanica. Tra i giurati, invece, la presenza italiana è assicurata da Nino Cerruti.... Bah...! Tornando ai film, sempre in concorso, Wes Anderson (che un Berlino lo ha già vinto con I Tenenbaum) che quest’anno porta Bill Murray, Willem Dafoe, Anjelica Huston e Owen Wilson a caccia di squali; Andre Techine con i suoi amori che non finiscono mai; Alain Corneau e l’incomunicabilità; Tsai Ming-liang che con The Wayward Cloud, pare, farà molto scalpore a causa delle scene di sesso esplicito messe in scena. Non potevano mancare, ovviamente, le biografie (Sophie Sholl nel film di Rothemund, Mitterand in quello di Guédiguian, l’Imperatore Hirohito nella terza trilogia sul potere diretta da Aleksandr Sokurov), così come non manca quel cinema che prende spunto, direttamente ed esplicitamente, dalla “cronaca che si sta camuffando in storia”: Paradise Now sulle ultime ore di vita di un kamikaze palestinese o Sometimes in April sulla guerra civile in Ruanda (e, sempre sulla Ruanda, anche il nuovo film di Terry George, Hotel Ruanda). Alla direzione del Festival, per il quinto anno, Dieter Kosslick. Sullo sfondo Berlino (e l’anniversario del bombardamento di Dresda), invasa dai 16mila ospiti, dai 3600 giornalisti e dalle sue solite temperature polari. Che non ci spaventano, perché sappiamo bene, assieme al Franz Biberkopf di Doblin, che l’inverno del 2006 sarà ancora più freddo.

[febbraio 2005]


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