X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Berlino 2009 - El Nino pez - Panorama

Pubblicato il 7 febbraio 2009 da Simone Isola


Berlino 2009 - El Nino pez - Panorama

Tratto dall’omonimo racconto del 2004 della regista-sceneggiatrice Lucia Puenzo, El nino pez è un viaggio all’interno delle dinamiche che porteranno due ragazze disposte a tutto, pur di amarsi, a commettere degli omicidi. Lala, argentina proveniente da una famiglia facoltosa, e Guayi, misteriosa quanto affascinante paraguaiana, sono profondamente innamorate l’una dell’altra ma le loro storie personali nascondono tragici segreti e profonde ambiguità. L’insofferenza di Guayi risiede nel dramma della perdita di un bambino morto alla nascita e gettato nel lago Ypon: la ragazza non riesce a vivere l’amore con la dolce e remissiva Lala e la tradisce con degli uomini, fra cui il padre della sua stessa fidanzata. Le dinamiche della vicenda prenderanno così una direzione violenta e necessaria, che permetterà loro di superare i problemi del passato e sperare in un futuro lontano dal dolore.
Il melodramma di Lucia Puenzo, tinto di violenza e morbosità, ha come unico punto di forza la modalità con cui viene raccontato. Tramite l’alternanza di flashback e sovrapposizioni temporali, la regista ripropone il suo stesso racconto nascondendo la verità fino alla fine. Lola ripercorre con il ricordo non solo la sua storia con Guayi, ma anche le dinamiche che la porteranno a rinascere di nuovo, donna e non più bambina, per ottenere ciò che il destino le stava togliendo. Il film purtroppo, pur avendo come obiettivo la mescolanza fra più generi cinematografici, non riesce a decollare né a destare interesse. I drammi esistenziali dei protagonisti risultano spesso sciatti e mal gestiti, se non nella struttura a più livelli temporali del racconto.
Lucia Puenzo schizza appena i suoi personaggi più che dipingerli, ne sfuma i contorni, rende le loro personalità impalpabili. Solo Guayi, con la sua complessità interiore e i suoi misteri, affascina ed irrita allo stesso tempo. Bella e imperfetta, dolce e volgare, la ragazza è l’oggetto del desiderio sessuale di ogni personaggio del film, compreso suo padre. Il suo corpo di donna è lo scrigno che racchiude non solo la verità che è celata dentro di lei, ma anche una risposta alle domande e alle paure degli altri personaggi. Il suo corpo è domanda e risposta allo stesso tempo. Nel finale la regista risponde con un pizzico di poesia: il “bambino pesce”, non è altri che il figlio della giovane paraguaiana. La vita del bambino continuerà per sempre nel cuore di una troppo giovane ragazza dalla maternità stroncata dal destino.
Noiosa e poco accattivante, la pellicola non bissa il successo dell’esordio della Puenzo, XXY, e scorre lento, manifestandosi alla fine come una storia semplice e a tratti banale, raccontata in maniera incomprensibilmente contorta; l’idea di mescolare le carte e rendere interessante la storia, tingendola di nero, rimane lodevole solo negli intenti. Per quanto riguarda i fatti, invece, siamo ancora molto lontani.


CAST & CREDITS

(El nino pez) Regia e sceneggiatura: Lucia Puenzo; fotografia: Rodrigo Pulpeiro; montaggio: Hugo Primero; musica: Andrès Goldstein & Daniel Tarrab, Laura Zisman; interpreti: Ines Efron (Lala), Mariela Vitale (Guayi), Pep Munnè (Brontè), Arnaldo Andrè (Sòcrates Espina), Carlos Bardem (Pulido); produzione: Fernando Sirianni, Miguel Morales, Claire Dornoy; origine: Arg., Spa., Fra.; durata: 96’.


Enregistrer au format PDF