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Berlino 2009 - Treeless mountain - Forum

Pubblicato il 8 febbraio 2009 da Simone Isola


Berlino 2009 - Treeless mountain - Forum

L’argomento dell’infanzia negata è stato spesso reso sul grande schermo e, negli ultimi anni, sembra essere anche al centro dell’interesse di alcuni autori orientali, tra cui Hirokazu Koreeda, autore del capolavoro Nobody knows, e Jeon Soo-Il, regista di una interessante opera coreana del 2007 (presentata anche a Venezia nella sezione Orizzonti), With the girl of black soil. Sono proprio i registi orientali a conferire a tali problematiche legate all’abbandono una forza ed una positività quasi inconcepibili agli occhi di un occidentale.
Il regista Kim So-Yong propone il singolare racconto di due bambine lasciate dalla madre prima dalla loro scorbutica zia e, successivamente, dai nonni. Le bimbe, inizialmente scosse e in perenne attesa del ritorno della mamma, riusciranno a risolvere problemi molto più grandi di loro con un incredibile ingegno e con quella senso di speranza che è tassello fondamentale del grande mosaico dell’infanzia.
L’assenza dell’affetto materno viene compensata con l’amicizia con un ragazzo disabile e la mancanza di denaro e di cibo viene risolta con la geniale trovata di vendere cavallette arrostite (ebbene sì) a ragazzi più grandi. Kim gestisce una pellicola priva di eccessivi sentimentalismi e formalmente asciutta, concentrando l’attenzione sui primi piani delle due piccole protagoniste. La macchina da presa stringe continuamente sui volti delle straordinarie bambine, piccole e dotate già di un talento fuori dal comune. La pellicola ha una partenza in sordina in cui il silenzio regna sovrano. Successivamente, mano a mano che si susseguono gli eventi, il ritmo, pur rimanendo estremamente blando, scandisce l’alternanza fra la cruda realtà dei fatti e stralci di poesia che non approda mai sui lidi della retorica.
La montagna senza alberi a cui fa riferimento il titolo è visivamente il cumulo di macerie sopra al quale le bambine attendono invano il ritorno della madre e, simbolicamente, quello spazio immaginario dell’infanzia in cui poter piantare un ramo secco e, come per magia, poterlo veder crescere. Una delicata sorpresa.


CAST & CREDITS

Regia e sceneggiatura: So Yong Kim; fotografia: Anne Misawa; montaggio: Bradley Rust Gray, So Yong Kim; interpreti: Hee-yeon Kim (Jin), Mi-hyang Kim (Big Aunt), Song-hee Kim (Bin); produzione: Bradley Rust Gray, Ben Howe, So Yong Kim; origine: Corea del Sud, USA, 2008; durata: 89’


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