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BLADE II

Pubblicato il 10 agosto 2002 da Alfredo De Giglio


BLADE II

Il mondo oscuro dei vampiri, Guillermo del Toro, deve avercelo proprio nel sangue: in Cronos, il suo primo film (1992), già raccontava la storia di un antiquario che, punto da una antica macchina alchemica, diveniva un “succhiasangue”. In Mimic (1997), invece, quello più conosciuto, narrava le vicende di mostruosi insetti frutto di alterazioni genetiche.
The Blade 2 unisce queste due tematiche care al regista che, come sua consuetudine, contrappunta la vicenda con una buona dose di humor nero. Blade, dedito solitamente alla caccia dei vampiri, questa volta deve vedersela con un nemico ben più pericoloso: Nomak, evoluzione più cattiva e feroce degli abitanti della notte, attacca sia i vampiri che gli umani, trasformandoli in suoi simili. Così Damaskinos, capo supremo dei “notturni”, chiede aiuto a Blade per formare un commando (i Bloodpack) che riesca a sterminare questa nuova razza. Il “diurno”, accompagnato da Whistler (suo istruttore e maestro) e Scud (inventore delle armi), accetta ma dovrà fare attenzione sia dai nemici che dagli amici più vicini. Blade, figlio di madre umana e padre vampiro, unisce i pregi delle due specie (vive anche di giorno, è immortale) senza averne i difetti. Nato nel 1973 dalla penna di Mary Wolfman e Gene Colan, non è un eroe piatto, monotono, ma appartiene a quella schiera di personaggi dei fumetti psicologicamente complessi, con frequenti “crisi d’identità”: il suo status ibrido, infatti, lo rende estraneo ad entrambi i mondi (quello del giorno e della notte, degli umani e dei vampiri), un reietto che ha come condanna quello di sterminare i suoi simili e che resiste all’istinto di bere del sangue snaturando così la sua condizione.
E con spirito “vampiresco” del Toro si appropria di tutti gli stilemi che caratterizzano l’action-movie moderno: estetica post-Matrix (bullet-time, panoramiche “stop-and-go”), ritmo da videoclip, etica dell’eroe e combattimenti alla wuxiapan, ed una buona dose di horror. Miscelando tutti questi elementi ne vien fuori un film molto piacevole, divertente, con ritmo crescente, sostenuto da una colonna sonora techno e con una discreta definizione psicologica dei personaggi. Anche troppo, insomma, se paragonato ad allo standard qualitativo di questo genere di prodotti (Resident Evil su tutti). Un’ultima nota per il buon cast, dalla composizione alquanto insolita per un film di action-horror: Wesley Snipes, l’unico esperto di arti marziali che può vantare una Coppa Volpi come miglior attore (‘97); Kris Kristofferson (Whistler), famosissimo cantautore country, attore in È nata una stella; e Luke Gross (Nomak), cantante (3 album e 2 tour mondiali) e attore di teatro (nei musical What a feeling e Grease).

Agosto 2002

regia: Guillermo del Toro sceneggiatura: David S.Goyer fotografia: Gabriel Beristain montaggio: Peter Amundson musica: Marco Beltrami interpreti: Wesley Snipes, Kris Kristofferson, Ron Perlman, Leonor Varela produzione: Amen Ra Films, Imaginary Forces origine: USA durata: 119’ distribuzione: Eagle Pictures web info: sito ufficiale

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